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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 32 — •
   Rimproveri di un Amante alla sua Bella per i suoi disprezzi nel momento della sua partenza, e nuove proteste di amore, malgrado la sua indifferenza.
   Mio diletto Amore!
   Non mi lagnerò dei disprezzi usatimi crudelmente da voi nel momento della vostra partenza. Io doveva ben aspettarmelo dopo la freddezza che mi dimostraste nel nostro ultimo abboccamento. Oh colloquio sempre per me doloroso! Questa è forse colei, feci ad interrogare me stesso, che con tanto trasporto mi cercava, lusingando l'anima mia colle più seducenti e cordiali espressioni? Ah! sì, è appunto essa, io non m'inganno! Questa è colei che, a fronte di mille giuramenti d'inviolabile affetto, ora scorgo divenire insensibile e sprezzante. Sventurato ch'io sono! ma qual delitto mai può avermi reso tale? Più esamino la mia condotta verso di voi, e meno trovo soggetto adeguato su cui solidamente fondare efficaci motivi di una sì inesorabile vendetta, se colpa non fosse almeno l'avervi di soverchio amata. Ma, eppure, ad onta della vostra ingratitudine e del mio decorso inganno, io vi amo ancora e più fermo di qualunque disprezzo di cui potreste aggravarmi, vi amerò per tutta la vita, nè cesserò di ripetere che vi adoro e che sono, ecc.