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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 30 — •
   vostra vezzosa presenza come la sorgente inesauribile d'ogni mia felicità; ma per rendermela più cara era assolutamente necessario che qualche accidente fatale ne interrompesse il corso. Ciò che pur troppo esperimento in questo giorno, mentre qualunque siasi l'idea che voi possiate formarvi dell'angoscia che mi cagiona la vostra assenza, non giungerete mai a concepire la vera. Io più non conosco me stesso : sono sempre inquieto, ognora sospiro, tutto mi rattrista, fuggo la società, e più non curo che la solitudine ed il silenzio. Ed è colà, sempre gemente, cogli occhi pieni di lagrime, che io vi chiamo continuamente. Egli è là, infine, dove credo di trovarvi, di trattenermi seco voi e parmi contemplare soavemente la venustà del vostro volto. Ma insensato! allorché io stendo la mano per premere la vostra, vedo che mi lasciai sedurre da una impetuosa immaginazione; riconosco che io fui lo scherno di un fantasma illusorio: la dolce visione si dissipa, e la veglia fatale a cui ritorno mi convince, purtroppo, altro non essere che un vano sogno quella delizia fugace che rapiva in e-stasi i miei sensi.
   Ma qual piacevole cambiamento allorché dopo un penoso conflitto di idee sì bizzarre, dopo una molesta distrazione di sì strani pensieri, io interrogo l'anima mia, e vi domando al mio cuore? Ah! sì, egli è qui dove in ultimo mi trovo; è qui dove io scorgo la sede del vostro dolce impero, e' vi vedo regnar col più gran fasto. Quanto è mai felice questo mio cuore di formare la residenza di sì adorabile sovrana! Ma sarà essa durevole questa felicità? La vostra presenza unicamente può perpetuarla, siccome la lontananza vostra può di-