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Inquietudini di un Amante, cui gli affari impediscono di vedere la sua Bella.
Adorato mio Bene!
Non si può immaginare disperazione eguale a quella in cui io sono ridotto nel vedere che l'affluenza de' miei affari, mi toglie crudelmente la felicità di venirvi a vedere. Io vi giuro, se questi non finiscono presto, che faccio il voto di sacrificarli al mio amore. La loro perdita mi sarebbe un guadagno, giacche tutto il vantaggio che quelli possono recarmi non vale la più tenue parte di quello che mi tolgono. Lontano da voi io non posso vivere; periscano adunque i miei affari, poiché il primo scopo di tutte le mie occupazioni è unicamente l'amarvi; questo è l'essenziale e il solo che occupa il mio spirito; gli altri, posti al confronto, non mi possono più interessare. Mi basta il contento di vedervi e di convincervi che io preferisco alle più cospicue fortune il piacere che provo di potervi assicurare che io sono, ecc.
Affanni cagionati dalla lontananza dell' oggetto a-mato, descritti coli'entusiasmo di una fantasia agitata dall'amore.
Mio Tesoro!
Il desiderio di vedervi non si fece mai sentire nell'anima mia con tanto ardore se non dopo che più non vi vedo. Io aveva sempre considerata la