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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 27 — •
   che niun altro fuori di me potrebbe accampare di pretendere al di Lei affetto.
   Il principale oggetto di tutte le mie cure è quello unicamente di poterle piacere; immagini, gentile Signorina, quale sarebbe la mia felicità se io potessi riuscirvi! Sia dunque sensibile, come io sono costantemente, ecc., ecc.
   Desiderio impaziente di godere la presenza dell'oggetto che si ama.
   Adorabile Signorina,
   Quanto sarebbe grato per me il poter essere certo che Ella sia tanto giusta come bella La fece natura, se un solo istante Ella riflettesse al rispetto ed all'amore che ho sempre nudrito per Lei. Lungi dal biasimarmi, il di Lei cuore mi dovrebbe trovar degno di commiserazione, per non poter io esaurire la brama che mi tormenta di vederla ed ossequiarla di presenza e porgerle i miei tributi, quantunque io non saprei se questi fossero degni de' di Lei meriti e se Le tornassero graditi. Io chiamo il cielo in testimonio per protestarle che ogni momento io penso a Lei, parlo di Lei, in qualunque oggetto che si presenta agli occhi miei, altro non scorgo che Lei sola e la di Lei cara immagine. Io sono distratto fra le occupazioni che più dovrebbero essenzialmente interessarmi, e ciò perchè penso a Lei, sempre a Lei.
   Tutto ciò che ora Le dico non è, idolo mio, che la minima parte dei sentimenti che tumultuano entro il mio cuore a di Lei riguardo, i quali mi
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