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Risentimenti di un Amante ad una Sigìioritia che gli aveva mancato di parola a farsi trovare in casa, come era stato tra loro convenuto.
Bellissima Signorina,
Ieri mi portai a casa vostra per aver l'onore di vedervi, secondo l'appuntamento che combinammo ier l'altro mattina; ma mancaste di parola, e la prima volta che noi saremo insieme, sa Dio quali acerbi rimproveri (troppo giusti, d'altronde) io vi farò. Tralasciai importanti impegni per ricevere i vostri pregiati comandi, e mi faceste invece perdere un tempo di cui in coscienza siete obbligata a rendermi stretto conto. Il vostro servitore, che per caso ho trovato in piazza, mi disse aver voi dimenticato che io doveva rendervi una visita, e mi soggiunse che aveva incarico di dirmi che invece mi aspettereste domani tutto il dopo pranzo.
Proprio, a dirvi il vero, domani non posso; ma se non v'incresce, mercoledì ricupererò il tempo per la visita che non m'è possibile davvero accordarvi domani.
Potete ben immaginare, bella Signorina, che per esser costretto a non approfittare di così dolce occasione per vedervi, è necessario che io sia fortemente occupato altrove.
Vi prego, in ogni modo, non abituarvi più a simili dimenticanze, le quali si rendono troppo condannabili nelle non belle : tanto più poi in voi che siete un complesso di tutte le possibili perfezioni. A rivederci quindi, e intanto credetemi sempre.