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Il brigante Crocco e la sua autobiografia

Basilide Del Zio
Tipografia G. Grieco| 1903| pagine 113

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   della masseria Araneo| in contrada Carlo-Francesco. Fra i più feroci della masnada| è designato il brigante Gioseffi| che| come risulta dalla sentenza del tribunale militare di Potenza| del 19 giugno 1865| fu quello che pugnalò il tenente Bianchi| e gli staccò dal busto la testa.
   Queste vittime| fra le quali un cavalleggero melfitano| a nome Palmieri Ferdinando| furono trasportate a Melfi| e nel duomo| collocate su di un catafalco| ebbero solenni funebri| cui prese parte| col compianto generale| tutta la cittadinanza| ed indi furono sepolte in una cappella della chiesa del Carmine.
   I cavalleggeri caduti furono:
   1° Bianchi Giacomo| tenente| di Qriggio (Milano); 2° Palmieri Ferdinando di Melfi; 3° Ippolito Giovanni di Colonello; 4° Peppino Michele di Cavallermaggiore; 5° Lechbischi Michele di Slevich-Galizia| sergente; 6° Euria Francesco di Racconigi; 7° Tulé Giordano di Pisa; 8° Pro Achille di Pisa; 9° Fossello Antonio di Galliate; 10° Esperando Domenico di Vico Garganico; 11° Zamboni Francesco di Finale; 12° Forzani Giuseppe di Filottiera (Bergamo); 13° Fusta Bartolomeo di Busca; 14° Bottari Adamo di Copendolo; 15° Gino Pietro di Grana; 16° Ballatore Giuseppe di Massa; Litorno Giovanni di Livorno.
   Una relazione dettagliata di questo doloroso massacro è riportata dal Popolo d'Italia del 19 e 20 marzo 1863| n. 77| e che io riproduco fra i documenti al n. V.
   Questa sventura preoccupò non poco le autorità locali| e tutti ebbero parole di biasimo pel colonnello del 46° fanteria| signor Bandini| il quale| pur sapendo le forti colonne capitanate dal Crocco e da altri| ordinò un servizio di perlustrazione di pochi cavalleggeri| i quali| per la sua inettezza| incontrarono sì barbara morte. E nel volume II| fol. 303| esistente nell'archivio del tribunale di Melfi| si trovano le deposizioni di 10 testimoni| riguardanti l'eccidio dei cavalleggeri Saluzzo| avvenuto| come ho detto| il 12 marzo 1863| mentre nella seconda parte del volume I| si trova l'elenco dei caduti| fatto dal maggiore Colli di Felizzana in data 30 aprile 1863| e che porta anche la firma del comandante lo squadrone Laiolo.
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