Al 30 giugno| furono sorpresi in una casa a Rapolla tre dei briganti feriti alla masseria Ferrieri. Unitamente al padrone di casa vennero tradotti a Melfi e fucilati la dimani.
Ma Crocco non si mostrava semplicemente nelle campagne di Melfi o nella Puglia| al di qua dell'Ofanto| sì bene piombava coi suoi da un punto in altro| da un paese in altro| e sempre alla testa di centinaia di briganti. Nei primi di agosto| egli assale Ruvo del Monte| e quello che commise| quali gli eccidi| quale l'eroica resistenza| i lettori potranno desumere da una dettagliata corrispondenza a firma di una persona troppo stimata e nota G. L.| pubblicata dal Corriere Lucano del dì 11 settembre 1861| n. 23| e che io riporto fra i documenti al n. IV. È una di quelle corrispondenze scritte con la più scrupolosa esattezza| e lo stesso Crocco parlando di Ruvo del Monte| descrive con ammirazione il coraggio di quei cittadini e la difesa della loro patria. Sono pagine che tornano a gloria di quella cittadinanza| di quel paese| la cui esistenza è quasi ignorata| ma che| pare| seppe difendersi con tanto eroismo dalle orde brigantesche.
E se Pietragalla| Bella| Pescopagano meritarono il titolo di benemerenza della patria| a più buona ragione toccar deve a Ruvo del Monte| piccolo paese del circondario di Melfi| che rifulse| nei rivolgimenti politici| come astro splendente di luce imperitura fra i comuni d'Italia. E| quando io penso al fatale destino| che toccò alla mia patria| Melfi| ed alle pagine sconfortanti che si scrissero sul suo conto| traggo un solo conforto dal convincimento che ho| che cioè| nella storia nulla succede per caso| e che tutto ha la sua ragion d'essere. Se invece di Melfi| fosse insorto o stato occupato Rionero| chi oserebbe affermare che la reazione politica si sarebbe limitata nelle nostre contrade| od avrebbe coinvolta anche Potenza? Ed in questa ipotesi| quale ne sarebbero state le conseguenze?
Crocco ed i suoi non agivano solo nel melfese| estendevano le loro operazioni| le loro conquiste| i loro incendi| i loro saccheggi anche in provincia di Avellino e Capitanata. E difatti| nel dì 11 settembre 1862| Crocco e Caruso| con oltre 150 briganti attaccarono la 4' compagnia del 2° reggimento bersaglieri| distaccata in Rocchetta S. Antonio| comandata dal capitano Spotti.
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