rato cittadino| che fosse capitato nelle mani dei briganti. E| mentre da parte di questi si commettevano tanti delitti| il Governo| le autorità militari contrapponevano| all'opera funesta e sanguinaria dei briganti| ordini eccezionali del giorno| perlustrazioni continue| visite domiciliari| stati di assedio| arresti di persone sospette| battiture sanguinose| fucilazioni; e bastava la volontà di un sindaco| di un capitano di guardia nazionale| di un tenente ed anche di un semplice brigadiere dei carabinieri| per disporre di tali ordini| sia nell'interesse pubblico| che per solo capriccio di comando| e molte volte anche per appropriazioni indebite| anzi per scrocco. Erano i ladri dei ladri| e| in prova| riporto un ufficio del Governatore generale di Potenza| del 14 settembre 1861| diretto al sindaco di Ruvo| e dal quale emerge chiaro uno scrocco fatto| in nome della libertà e della patria| ad una signora a nome Angela Rosa Blasucci.
Il governatore Racioppi scriveva così a quel sindaco:
«Potenza| 14 settembre 1861.
Signore|
Mi arriva un reclamo della signora Angela Rosa Blasucci per essere stata| dalle autorità di cotesto paese| obbligata ad un prestito forzoso di ducati 500| e ciò per concorrere alle spese del distaccamento di milizia costà dimorante.
Né da questo Governo| né dalle autorità superiori| furono mai comunicati a Lei di simili inqualificabili ordini.
E però Le ingiungo di far subito restituire il denaro alla Blasucci| senza ulteriore molestia| e sotto la sua più stretta e speciale responsabilità.
Mi rincresce dover ricordare alle autorità del municipio come siano illegali| ingiusti e gravissimi simiglianti atti| i quali sono spogli della sostanza privata.
Ella mi darà ragione a rigor di posta del fatto.
Il Governatore G. Racioppi».
E| siccome lo stato d'assedio era in tutta la provincia| così succedeva che i giudizi erano sommari| le condanne inappellabili| e le fucilazioni| in ispecie pei manutengoli| immediate. Sola
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