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I duelli mortali del Secolo XIX

Iacopo Gelli
Casa Editrice Libraria L. Battistelli, 1899, pagine 299

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   colpo il conte E** rischiò di perdere la pistola; il colpo parti e la palla andò a conficcarsi nel suolo a tre passi davanti a lui.
   S** volle che si ricaricasse l'arma dell'avversario che vi si oppose, esclamando :
   — Tirate, signore; lo voglio!
   S** sparò e il conte d'E** cadde mormorando : « E finita! »
   S** si slanciò sul morente, e quando s'ccorse che era stato colpito mortalmente, si dette a fuggire come un pazzo.
   , Con l'animo lacerato dal rimorso S** morì pochi anni dopo.
   Prima di rendere l'ultimo anelito, chiamò a sè il figlio, e indicandogli la pistola fatale, attaccata al muro, e ricoperta da un velo nero:
   — Conservate quest'arma come la parte più preziosa della mia eredità. I ricordi, che le si collegano, vi rendano meno schiavo di me delle leggi crudeli del punto d'onore. Comunque, vi dirà quanto conta uccidere un uomo!
   1832. Il dottor Vacquié ; il signor V. David e Iìarthé-lemy ; Costa e Benoit; Le prodezze del conte Larìlliére. — A Agen, siamo nel 1832, l'elezione di un deputato ministeriale, Merle-Massaneau, provocò un duello tra il dottore Vacquié, partigiano dell'eletto, e un certo signor F** militante nel campo avverso.
   Il dottore Vacquié vi perdette la vita.
   La storia è semplice ; ma è quella di tutti i giorni.
   Sempre intorno al 1832. Il signor David, gerente del giornale La Garde Nationale, si battè con il signor Barthé-lemv, redattore del Peuple Souverain, in sostituzione del gerente Maillefer.