Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAe con essi le esplorazioni sui camini e sulle pareti della Tofana e del Castelletto per studiare la posizione nemica in tutti i suoi dettagli e trovare appostamenti da cui si potessero fare i rilievi topografici necessari. Fu questo il lavoro più delicato e pericoloso. Nottetempo, quando l'oscurità era più fonda, due ufficiali ingegneri, vestiti di camici bianchi, scivolavano cauti sotto le ripide roccie, risalivano i ghiaioni nevosi, accompagnati da pochi uomini, si arrampicavano come gatti su per gli stretti crepacci del canalone, o si calavano a cordate dalla cima della Tofana stessa giù per le sue pareti sdirupanti sul Castelletto : la massa oscura di questo era studiata, tastata, tentata da ogni parte nel buio. Penduli su pre-cipizii, aggrappati ad asperità di roccia, quegli uomini, che avevano seco i loro istrumenti di misurazione trigonometrica, facevano calcoli delicati e difficili di triangolazioni, se li imprimevano nella memoria, poi, appena un'anfrattuosità della pietra offriva loro un riparo, al lume di una lampadina elettrica segnavano rapidamente sul loro taccuino i dati ricavati indicanti le direzioni, le distanze e le quote. Tutto questo a brevissima distanza dal nemico, spiandone tutti i movimenti, seguendone i lavori...
      La roccia fu attaccata e scavata per un mese e mezzo a colpi di mazza e di piccone. Piovvero subito cannonate e fucilate. Ma dopo pochi giorni gli alpini minatori erano già dentro la roccia che li riparava. Si costruirono così quattordici metri di galleria e una camera per l'impianto della prima perforatrice. A forza di braccia, sempre sotto il tiro nemico, per camminamenti scavati nella neve, fu trasportato allora tutto il macchinario, alcuni pezzi del quale pesavano fino sei quintali. Il 2 aprile cominciò la lavorazione meccanica. Squadre di trenta alpini si avvicendavano di sei ore in sei ore. 11 tre luglio il lavoro era compiuto e si iniziava la carica della grande mina; il nove era compiuto il caricamento, l'innescamento e l'intasamento, si stendevano i circuiti elettrici, e s'attaccavano con fili volanti agli esploratori. La galleria si sviluppava nel blocco roccioso per oltre mezzo chilo-«etro, in dtie rami, uno recante direttamente alla ca-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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Tofana Castelletto Tofana Castelletto