Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      S 7 RA FEEXPEDITIONdionale. La superfìcie dell'altopiano, fortemente ondulata, è ricoperta da fitti boschi nella sua sezione meridionale verso il Cimone, mentre la parte settentrionale è prativa, abitata, percorsa da una rotabile e da una rete di carrarecce e di buone mulattiere.
      « I fianchi dell'altopiano dirupano con pareti ripide, alte da 500 ad 800 metri, sul fondo delle valli che lo delimitano, superabili solo per pochi ed aspri sentieri. Ne consegue che l'attacco di Monte Cimone, che provenga dalla fronte Arsiero-Schiri, deve, sotto fuoco del difensore, arrampicarsi per la ripida balza che delimita da sud l'altopiano, nè può fare molto assegnamento su manovre di aggiramento per le valli dell'Astico e del Rio Freddo, sia perchè i fianchi rocciosi e pressoché inaccessibili dell'altopiano si estendono per molti chilometri verso nord, sia perchè le comunicazioni che risalgono per le valli sono soggette al fuoco delle artiglierie del difensore, postate sulla linea Toraro-Campomolon-Spitz-Tonezza e sul pianoro di Castelletto-Rctzo. Oltre a ciò il difensore ha abbastanza facili rifornimenti alle spalle e relativamente sicura la linea di ritirata.
      « Quanto al valore della posizione di Monte Cimone. - è ovvio rilevare che esso è strettamente connesso a quello della linea Toraro-Campomolon, perciò era grande per gli austriaci che occupano tale linea. Per noi l'importanza del successo sta essenzialmente nell'aver conquistato al nemico quella che era per esso un'ottima base per l'osservazione e il dominio sullo sbocco dell'Astico in piano, sulle alte valli di questo fiume e dei suoi affluenti e sulle linee di comunicazione che le rimontano. Il possesso del Monte Cimone permette poi a noi di bat tere efficacemente la zona degli abitati di Tonezza, collega fortemente le nostre avanzate lungo le direttrici dell'Astico, del Rio Freddo e del Posina. infine rinsalda le nostre occupazioni laterali di Punta Corbin e del pianoro del Coston, a oriente, con quella di Monte Seluggio ad occidente ».
      Il bombardamento che aveva preparato la conquista del Cimone era durato tredici ore e mezza, dalle ore 15 del giorno 22 alle 4 e mezza del giorno 23.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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