Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnotte che il nemico spezza, di quando in quando, con i suoi razzi mentre scroscia la fucileria; cercare una tappa per il giorno rovente e camminare e vivere ed aspettare e combattere nell'arsura, nutrendosi come si può; dissetandosi come si può; andare in su, scavalcando il corpo del morto compagno, contro l'ignoto; progredire ad ogni vosto, con ogni fatica, con ogni dolore e con o-gni eroismo : è veramente portentoso ».
      Il Cimone, nelle giornate dell'offensiva avversaria, aveva assunto.il carattere di una terribile fortezza; gli austriaci se lo erano lavorato pazientemente a colpi di mina e di piccone, sfruttando quella sua forma di enorme cuneo puntato verso la gola di Piovene e Caltrano come una perenne minaccia. Le ottime condizioni della viabilità sul versante settentrionale avevano naturalmente favorito quest'opera, portata, dopo la presa del Cengio, a compimento da numerose centurie di prigionieri russi e da folte squadre di operai.
      Trenta giornate durò la resistenza nemica ai nostri attacchi sempre più incalzanti. Finalmente, nella notte sul 25 giugno, sotto la nostra pressione che specialmente dal settore di Asiago e da quello del Pasubio minacciava l'accerchiamento, gli austriaci si affrettavano a ritirare i pezzi dal Cimone perchè non cadessero preda delle a-vanzanti fanterie. Trasformavano poi le ridotte, con profonde congiunzioni laterali, in una salda, continua linea di trincee, protetta nei radi punti di accesso da spesse siepi di filo spinato, da grovigli di tronchi e sassi, da ca-vernette oscure, popolate di mitragliatrici...
      Il 26 fu la giornata decisiva : e un comunicato ufficiale del governo dava questi particolari intorno alla conquista del formidabile monte :
      « Per chi rton conosce i luoghi, il semplice esame del le carte di quella zona può far rilevare a sufficienza la importanza della posizione e l'entità degli sforzi che le nostre truppe hanno dovuto compiere per impadronirsene. Tra l'Astico, il Posina e il vallone di Rio Freddo si erge ad altitudine media superiore ai mille metri l'altopiano di Tonezza, di forma grossolanamente triangolare, di cui il Monte Cimone rappresenta il vertice meri-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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