Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      multuosi successi all'opera veramente infernale delle sue boccile da fuoco, raccolte e accumulate da ogni fronte, per la sua grande impresa di punizione e di vendetta. Monte Cengio, per citare un esempio solo, è ormai tutto completamente rivestito di ferro. Le fanterie poterono allora appena entrare in azione; ma da allora che cosa è avvenuto? Non un solo pezzo — si badi bene — non un solo reggimento sono stati portati via dalla nostra fronte. Ma, mentre da un lato, malgrado la più severa cura di impedirne la diffusione, le notizie della disfatta subi ta in Russia giungevano a deprimere l'orgoglio satanico del nemico, dall'altro la fede infusa ai nostri dal comandante e l'ardente bisogno della riscossa diedero a questo nostro meraviglioso esercito nuove e irresistibili e-nergie... »
      La grande vittoria italiana ebbe larga ripercussione nei paesi alleati. Sovrani e generalissimi mandarono in Italia i più calorosi rallegramenti.
      La stampa inglese e francese ebbe una lunga eco di plauso e d'esultanza.
      La Morning Post pubblicò un notevole articolo su Cadorna in cui esaltava le superbe qualità strategiche del comandante supremo italiano.
      « È ora chiaro —: diceva il giornale — che l'Austria, lasciandosi trascinare dal suo odio inveterato contro il vicino meridionale e la vecchia alleata, ha commesso il più colossale errore della guerra. Essa aveva in un mese di lotta guadagnato circa quindici chilometri di terreno, tanto, cioè, quanto i russi le hanno strappato in una giornata sola, oppure, per dirla diversamente, aveva guadagnato in Italia circa un chilometro per ogni 10.000 prigionieri che ha dovuto lasciare nelle mani del vittorioso esercito di Brussilow.
      a È ora possibile misurare non soltanto il vero scopo dell'offensiva austriaca, ma anche le risorse del comando che ha parata, arrestata, ributtata quella offensiva.
      « In teoria, data la soverchiarne superiorità in uomini e armamenti, il progetto di invadere la pianura veneta avrebbe dovuto riuscire, specialmente in considerazione
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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