Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      STRA FE-EXPEDl TIONdestra raggiunse la Cima di Mandriolo, al di là della strada della valle di Campomulo, che era l'unica via di distribuzione austriaca alla sua sinistra, il nemico vide minacciate le sue comunicazioni ed iniziò nella notte stessa la ritirata. Nella mattina del 25, verso le ore 3, ripiegò anche dal Cengio devastato dai nostri cannoni, coperto letteralmente di cadaveri, dopo un bombardamento durato senza interruzione tre giorni e tre notti...
      Mentre le ali ripiegavano, il centro della linea austriaca teneva ancora fermo per proteggere la ritirata. Poi cercò di disimpegnarsi : allora la nostra cavalleria fu lanciata all'inseguimento per riprendere il contatto.
      Il critico militare del Corriere della Sera, analizzando gli avvenimenti della giornata del 25 sulla fronte dell'A'-to Vicentino, notava che il ripiegamento austriaco non era dovuto soltanto a un urto della nostra massa contro quella nemica, ma anche a una minaccia, a una manovra; una manovra magnifica per l'ideazione e per l'attuazione.
      Il nemico s'era proteso in avanti col suo centro, dove la fortuna l'aveva meglio assistito che non alle ali e sulle puntate di questo suo centro avanzato a guisa di cuneo sul territorio nostro, sull'altipiano d'Asiago, faceva orgoglioso assegnamento' per sfondare la linea nostra nel suo settore mediano; poi avrebbe allargata la breccia, si sarebbe avventato con l'impeto d'una fiumana nella pianura fra Thiene e lassano, e allargandosi a ventaglio sulle nostre retrovie avrebbe travolto, scalzandole alle spalle, anche le dierhe delle nostre ali.
      Il piano del nemico fallì per la meravigliosa resistenza delle ali prima, che imbrigliarono l'irruzione nenv'ca, che l'arginarono ai fianchi, del centro poi, che reggendo agli aspri urti avversari, riuscì ad arrestare quello spaventoso movimento di perforatrice, ad erigere un baluardo adamantino contro il quale ogni arma finì per spuntarsi.
      Questa fu la fase della nostra azione che con una rapidità di mosse e una sicurezza di colpi degne di restare nella storia militare, seguì ai primi successi dell'offensiva austriaca.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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