Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Sulla fronte del Posina-Astico, respinti piccoli attacchi nemici alla testata dei valloni di M. Pruche, nostri riparti iniziarono l'avanzata verso il fondo di Val Po-sina. I maggiori progressi si ebbero all'ala destra, ove i nostri occuparono la posizione di M. Pria Fora e spinsero nuclei verso le prime case di Arsiero. Sull'altipiano dei Sette Comuni, a sud-ovest della linea M. Longara, Gallio, Asiago, Cesuna, ormai in nostro saldo possesso, occupammo le pendici settentrionali dei Monti Busibol-lo, Belmonte, Panoccio, Barco e Cengio; a nord-est, conquistammo M. Cimone, M. Castellaro e Monte delle Contese (ad ovest di Cima della Caldiera).
      « Lungo tutta la fronte trovammo trinceramenti pieni di cadaveri nemici e grande copia di armi, viveri e materiali abbandonati dall'avversario in rotta. L'azione continua con vigore ».
      Luigi Barzini, riassumendo il grande fatto della ritirata austriaca, narrava che fu verso l una della notte sul 25 che alla nostra ala destra si sentì affievolire la resistenza austriaca alla nostra costante pressione. Si comprese che avevamo di contro una posizione di retroguardia e incominciò subito l'avanzata nostra.
      Dopo il periodo della magnifica e terribile resistenza italiana che aveva inchiodato il nemico nella conca di A-siago chiudendogli ogni sbocco, gli austriaci avevano tentato attacchi disordinati e disperati in ogni direzione senza seguire più un piano logico. Erano tentativi per spezzare la muraglia della difesa in qualsiasi punto e scongiurare il pericolo che i nostri concentramenti, visibili agli aviatori nemici, facevano precedere.
      Quando la nostra offensiva si fu delineata, gli austriaci non commisero l'errore di attenderne il pieno sviluppo. Si sono sentiti stringere come dalle branche di una morsa. Mentre a nord-est le nostre fanterie guadagnavano terreno, una mostruosa batteria di cannoni di ogni calibro, piazzata allo sbocco della valle dell'Astico, nella pianura, tempestava Cengio, batteva il nord di Asiago, girava sopra un largo settore il suo fuoco spaventoso, a-gendo come una immane mitragliatrice.
      Quando nella giornata del 24 la nostra avanzata alla
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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