Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcilitano le sorprese, obbligano a stretti collegamenti, a lunghe soste per rimuovere le singole resistenze. A ciò si aggiungano le difficoltà logistiche, la necessità di tra sporti fatti esclusivamente a soma, e perciò lenti e di scarsa produttività, la lontananza dei magazzini di rifornimento, che si devono tenere a contatto e non troppo lungi dalle rotabili, la mancanza di acqua che, specialmente nella attuale calda stagione, complica notevolmente i trasporti e accresce le privazioni a cui debbono assoggettarsi le truppe.
      « Dopo ciò non vi è da meravigliarsi se l'avanzata italiana procede sicura, ma con lentezza, specialmente contro un nemico che vede in ogni arretramento a cui sia costretto il pericolo dell'inizio di una grave crisi; ragione per cui il Comando austriaco non esita a servirsi di ogni mezzo, anche il più feroce, per tenere le proprie truppe inchiodate nelle posizioni raggiunte. Ed è anche il caso di ricordare che, appunto in questo terreno, l'offensivi austriaca, soverchiante per la massa di artiglieria, dopo i progressi dei primi giorni, venne, a mano a mano, perdendo ogni vigore fino ad esaurirsi del tutto.
      « Fu appunto per evitare le gravi difficoltà dell'avanzata nella zona a nord e a nord-est della conca di Asiago, che il nemico, dopo i sanguinosi combattimenti ad est della valle di Campomulo, diresse a preferenza i pio pri sforzi contro il margine meridionale della conca senza, per altro, riuscire ad infrangervi, e neanche ad indebolirvi, la salda vittoriosa nostra resistenza ».
      All'indomani, il bollettino di Cadorna recava nuovi confortanti particolariDal massiccio del Pasubio la nostra controffensiva si irradiava sistematica, precisa, ben congegnata, con l'impeccabilità delle manovre di piazza d'armi. Riconquistato il Parmesan che domina per un gran tratto ìa Vallar sa, mentre le nostre posizioni sul versante sinistro della valle venivano spinte fin oltre il Rio Romini, sì da allinearci con la Cima di Mezzana, si sviluppava un movimento analogo sul versante destro. E a settentrione e a nord-est del Pasubio una avanzata concordante si stava compiendo....
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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