Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAda la mischia. Nessuno passa : nessuno avanza. F iotti di caduti imbottiscono la china del monte.
      « Nell'ombra i superstiti dei tre battaglioni scendono rotti, sparpagliati, dispersi. E sono pochissimi ».
      Per preparare l'attacco al Monte Lemerle, gli austriaci si servirono d'una astuzia intonata alla loro mentalità : abusarono del nostro rispetto per la Croce Rossa.
      Narrava il Benedetti, in una sua corrispondenza dal campo, che dai nostri osservatori si notava una strana affluenza di barelle sulle quali erano buttati dei cappotti. I portatori austriaci, con il segnale della Croce Rossa al braccio, traversavano le pendici settentrionali del Lemerle, sostenendo le barelle e poi si perdevano nel bosco. Era un curioso trasporto di feriti a rovescio, poiché le barelle invece di andar via dalla linea del fuoco vi giungevano.
      Si finì per accertare che si trattava di un trucco e fu dato ordine a una batteria di piccoli calibri di disperdere col suo fuoco i cortei di simulati portaferiti austriaci.
      Le barelle servivano al trasporto di mitragliatrici.
      11 tentativo non fu più ripetuto. I nemici fecero fare una lunga strada ai loro mitraglieri, camuffati con il falso bracciale della Croce Rossa, per trasportare quelle terribili armi di cui ogni battaglione austriaco è dotato in grande abbondanza.
      Quando raccolsero un buon numero di mitragliatrici gli austriaci si lanciarono all'attacco del Lemerle.
      Il primo assalto fu sostenuto da un nostro esiguo reparto. Un alto ufficiale che attendeva i rinforzi comprese subita la inferiorità della nostra difesa. Chiamò i suoi uomini a raccolta e li informò della gravità della situazione, soggiungendo che bisognava resistere ad ogni costo, fino all'arrivo dei rincalzi. E il piccolo riparto resistette ad ogni costo.
      Dopo poco giungevano i nostri rincalzi. Il loro arrivo fu provvidenziale. Gli austriaci vollero ritentare l'indomani stesso l'assalto, ma questa volta con forze maggiori : quattro reggimenti invece di uno.
      Dopo un violento bombardamento d'artiglieria, la co-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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