Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcaroli -— i granatieri non si sono piegati. Hanno resistito, e sono andati all'assalto. Poca cosa pareva resistere; ed era già impresa magnifica. Vollero contrattaccare, vollero rovesciarsi sul nemico che avanzava. Non arrestarlo solamente : ma respingerlo, ma inseguirlo, ma ricacciarlo dalle posizioni che aveva. Giornate di ardimento elettrizzanti.
      Il Monte Cengio è sorretto e spalleggiato dal colle di Belmonte, che signoreggia da milleduecento metri la contrada di Tresche. È il colle che copriva il fianco destro dei granatieri. E gli austriaci si cacciarono contro ii Belmonte per disorganizzare e rendere ma^icura la posizione dei granatieri. Impossibilitati ad aprirsi la grande strada, a fare la vasta breccia per dilagare, gli austriaci tormentavano gradatamente tutta la linea per sminuzzarla, per sgretolarla, per intaccarla a porzioni. Scelto il posto da attaccare vi rovesciarono contro tonnellate di proiettili, poi mandarono innanzi le fanterie a grossi reparti per cogliere i difensori nello stordimento del fuoco spaventevole.
      « Da cinque giorni — seguitava il Fraccaroli — si accaniscono contro il Cengio e contro il Belmonte. Artiglierie contro tutte e due le alture : assalti di fanteria contro il Belmonte. I granatieri hanno resistito al primo assalto, hanno ricacciato il nemico, rotolandolo giù dalla montagna. Una breve tregua. Poi le artiglierie austriache hanno riaperto il fantastico fuoco contro le nostre posizioni: e dopo il bombardamento, subito, mentre ancora stagnava nell'aria il fumo delle!) esplosioni, vasti reparti di truppe furono lanciati all'asfalto. I granatieri si opposero, resistette-o oltre il possibile, ma vennero sopraffatti dal numero, ondeggiarono, ripiegarono. Nel ripiegare si restrinsero per un senso istintivo di soccorso : e opposero un più breve ma un più saldo ostacolo al nemico che si trovò arrestato nella sua irruzione. Era già un successo per i granatieri. Ma non bastava. Profittarono del momento di sorpresa e si cacciarono alla baionetta contro gli assalitori. Gli austriaci erano molti, erano moltissimi : ma la foga dei granatie-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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