Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtutti i modi, nell'elemento sia civile sia militare, la persuasione che il protrarsi della guerra in Europa si dovesse al cosidetto tradimento dell'Italia. Oltre a ciò fu fanatizzato l'elemento tirolese tedesco con la parola d'ordine : « Cacciamo l'intruso dai nostri monti ».
      « La tattica che 'il Comando austriaco si propose di applicare consisteva nel menare una serie ininterrotta di colpi di crescente, o almeno di costante violenza, che sfondassero le nostre linee e ne scuotessero e travolgessero i difensori disgregando rapidamente, mercè grandi effetti materiali e moraH, ogni forza di coesione nelle nostre unità. Si faceva naturalmente il più largo assegnamento sulla pretesa nervosità e impressionabilità delle nostre masse nell'esercito e nel paese, al fine di superare in breve tempo la nostra resistenza nella zona montuosa e sboccare indi celermente nel piano. Da ciò l'azione concentrata e di estrema violenza spiegata dalle artiglierie nella giornata del 14 alla quale, nel successivo 15, seguirono gli impetuosi attacchi di dense masse di fanteria, fatti senza contare perdite.
      « L'attacco nemico doveva svilupparsi su tutta la nostra fronte fra l'Adige e il Brenta, ma l'epica difesa delle nostre truppe nella zona dell'Adige e i vani attacchi fatti dall'avversario in Valsugana indussero successivamente il Comando austriaco a concentrare gli sforzi sugli altipiani tra Vallarsa e il Brenta. Non consentendo sempre ivi il terreno intricato e fittamente boscoso gli attacchi di folte colonne, queste si facevano precedere da numerosi nuclei di fanteria scelta, abbondantemente provvista di mitragliatrici, che, infiltrandosi negli intervalli della nostra occupazione, cercavano di agire di sorpresa con lo scopo di impressionare le nostre truppe, gettare in esse il panico e il disordine, obbligandole a ripiegare.
      « Nonostante il formidabile colpo di ariete iniziale, sul quale tanto assegnamento si faceva, i risultati ottenuti dopo 24 giorni di violenta offensiva sono quasi nulli alle ah, e al centro si limitano allo sgombero da parte nostra dell'Alto Astico sino alla conca di Arsiero e dell'altipiano dei Sette Comuni sino alla concà di Asia-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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