Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      S TRA FE-EXPEDITIONdinaria veemenza nella intricata zona montana, di cui il corso dell'Astico segna l'asse e nel tempo stesso la direttrice dei movimenti. Procedere lungo la stretta e incassata valle dell'Astico non è naturalmente possibile senza il saldo possesso delle alture che la rinserrano da est e da ovest, ed a questo mirano da quattro giorni gli sforzi incessanti degli avversari1?'
      « Ad ovest dell'Astico, lungo l'arcuata linea del torrente Posina, sgombrate da noi le posizioni avanzate di Monte Aralta e Monte Pria Fora, sopra tutto per il violento fuoco dei medi e grossi calibri nemici coronanti le alture di Monte Maggio-Toraro-Campo Molon-To-nezza, l'avversario ha spinti vigorosi attacchi quasi lungo tutta la nostra fronte di Forni Alti-Sogli di Campi-glia-Monte Spin-Malga Zola-San Ubaldo-Onaro-Seghe, nella vana ricerca di un punto più datole contro il quale esercitare l'azione di sfondamento. Fu dovunque respinto con perdite sanguinosissime e ributtato quasi dappertutto oltre il torrente.
      « Ad est dell'Astico, sempre fra Valle di Assa e Valle Campomulo, l'azione nemica si esplica sopra tutto con l'incursione di forti nuclei di fanterie scelte provviste di mitragliatrici che si avvalgono del terreno intricato o boschivo per tentare azioni di sorpresa. Nella zona a sud-est della Valle d'Assa uno ad Asiago, grandi masse nemiche, sostenute da numerose e potenti artiglierie arrampicantisi sul gradino delle alture a mezzodì della Valle d'Assa, tendono ora ad impadronirsi del vasto e ondulato pianoro da monte Cengio a Tresche. I poderosi attacchi dell'avversario sono stati finora saldamente contenuti dalle nostre truppe, le quali, a nordest della conca d'Asiago, accennano anche a una felice controffensiva.
      « In conclusione, dopo 18 giorni di lotta ouasi ininterrotta, la resistenza dei nostri si fa sempre più salda e tenace. L'avversario, non ostante i primi parziali successi dovuti alla prevalenza delle grosse artiglierie, ha sofferto perdite crudelissime, ed una valida e ben munita barriera montana lo separa ancora dal «stretto cuneo di pianura che da Piovene a Schio maggiormente
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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