Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAde e, sopratutto, la pace, la desideratissima pace con lo schiacciamento dell'Italia.
      Tutto questo lavoro, continuava il Giornale d'Italia, fu fatto per fanatizzare le truppe, per incoraggiarle all'offensiva, per indurle all'attacco, per inferocirle contro il nemico, per rialzare insomma lo spirito aggressivo e il morale, assai in ribasso, delle soldatesche ed ottenere da queste il massimo sforzo. Si fece inoltre contemporaneamente una nuova preparazione tattica : formazioni di attacco a file serrate, gomito a gomito, con le mitragliatrici a tergo pronte a far fuoco sulle fanterie in caso di oscillazioni o di ripiegamenti, e gli ufficiali ancor più indietro con le pistole spianate sulle schiene dei combattenti e col mandato di eccitare i soldati con grida, apostrofi, promesse e minaccie.
      I soldati prigionieri narravano che durante l'attacco di una posizione gli ufficiali gridavano : « Su, su coraggio! Arriveremo in cima a quel monte; subito dopo c'è Venezia ». Infatti i prigionieri caduti nelle nostre mani esprimevano sopratutto un senso di delusione : assistettero a stragi di loro compagni per opera del fuoco e del le baionette litaliane. constatarono il mendacio delle promesse lusingatrici, compresero di essere stati ingannati. I prigionieri narrarono che gli ufficiali, vista la esitazione dei soldati sotto il fuoco italiano, minacciavano fucilazioni e di mettere in azione le mitragliatrici. Il sessanta per cento dei reparti impegnati fu messo fuori di combattimento. Talune compagnie furono addirittura distrutte...
      II comunicato di Cadorna del giorno 1 giugno recava :
      « In Valle Lagarina duelli delle artiglierie. Nel pomeriggio l'avversario tentò ancora contro Passo di Buo-le un attacco di sorpresa, respinto dai nostri alla baionetta.
      « Nel settore del Pasubio intensa attività delle artiglierie e reiterati attacchi nemici in direzione di Forni Alti, brillantemente ributtati dai nostri alpini.
      « Nella zona fra Posina e l'Alto Astico continuò ieri violenta l'azione delle artiglierie. Nel pomeriggio una
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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