Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      STRA FE-EXPEDITÌ ONco e come l'altipiano dei Sette Comuni, difficoltà che sono state anche accresciute dal maltempo dei passati giorni. Si aggiungano poi le difficoltà di dare il cambio ai reparti logori, dello sgombero dei feriti che si annunciano in diecine di migliaia, dei rifornimenti di viveri e di munizioni che ingombrano le retrovie. Tutto ciò spiega a sufficienza la relativa sosta nemica alla quale indubbiamente seguirà una nuova intensa ripresa offensiva.
      « Le nostre truppe attendono con fermo animo l'urto nemico, che presumibilmente mirerà contro le nostre posizioni di sbarramento della conca di Arsiero e contro la linea dalla quale dominiamo, sull'altipiano dei Sette Comuni, la conca di Asiago e le comunicazioni tra questa e la Valle Sugana ».
      In attesa del violento riaccendersi dell'offensiva nemica, il Giornale d'Italia esponeva come essa fosse stata preparata, sopratutto dal lato morale.
      Lo Stato Maggiore austriaco, man mano che raccoglieva le truppe dalle fronti russa e balcanica e da altri punti del fronte italiano, curava anche la preparazione degli spiriti delle truppe stesse, giovandosi di due grandi mezzi : la lusinga e l'odio, specialmente l'odio. I soldati furono anzitutto lusingati con l'idea del'a pace. « Diamo una grossa lezione ai traditori italiani ed avremo la pace, che per colpa appunto degli italiani non potemmo ottenere finora ». Furono distribuite ai soldati fotografie dell'imperatore con firma autografa; si sfruttò largamente l'ignoranza delle truppe, dando loro ad intendere frottole geografiche, politiche e militari, per far credere facile la impresa di invadere l'Italia. Si lece appello ai più bassi istinti delle soldatesche, toccando specialmente la molla dell'odio e della vendetta. Si mirò a creare nelle truppe uno stato d'animo simile a quello delle orde barbariche affacciatisi dai monti sulle pingui pianure italiche. Si promise il saccheggio di Venezia e Verona e di altre belle città, di conquistare tutto il Veneto, i ricchi bottini, le belle pre-


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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