Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      S TRA FE-EXPEDITIONsuccessivamente, con il graduale allontanarsi dalle linee dei propri forti, ha dovuto quasi ovunque rallentare la sua pressione, mentre va crescendo la nostra resistenza. Progressi di qualche entità ha sinora compiuto essenzialmente al centro, nel bacino del Posina (Alto Astico), zona montana scarsamente abitata, e nell'Altipiano dei Sette Comuni, anch'esso alpestre e boschivo. di cui restiamo ancora in parte padroni. Alle ali invece ha toccato grossi insuccessi, specialmente in Val Lagarina, dove le nostre valorose truppe gli hanno in pochi giorni inflitte perdite enormi ».
      In quel tempo il colonnello Feyler, eminente critico militare, esaminava le probabilità di riuscita dell'offensiva austriaca.
      « Per raggiungere il proprio obiettivo di marcia ¦— scriveva il colonnello — la massa di manovra deve essere proporzionata alla distanza da percorrere, accresciuta dalla facoltà di resistenza del difensore. Non si potrebbe trovare un paragone più espressivo di quello del torrente che scorre attraverso la sabbia in un deserto. La sua sorgente deve essere di un volume sufficiente perchè la sabbia, aiutata dal sole, non assorbisca le acque prima che esse abbiano raggiunto il mare.
      « Che avviene mai oggi degli austro-ungheresi? — si chiedeva lo scrittore, dopo aver ricordato l'indebolimento che seguì all'impetuoso inizio dell'offensiva austro-tedesca in Galizia, Polonia e Lituania. — Essi sono ben partiti. 11 primo slancio ha restituito loro in pochi giorni una gran parte del terreno che gli italiani avevano preso in un anno, e qualche cosa di più, ma non è stato così dappertutto. Essi hanno realmente i loro primi e principali successi specialmente in punti nei quali avevano il beneficio della discesa. Essi non hanno nemmeno fatto indietreggiare abbastanza sensibilmente il loro avversario, che ha indicato lui stesso il proprio in-dietreggiamento. Fu il primo urto, ma anche il primo indebolimento, e già si pone la quistione dell'importanza di questa massa d'urto e dei mezzi di cui dispone per
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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