Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAa nord-est, si infransero sinora tutti gli sforzi del nemico.
      « La zona montuosa centrale, ove la pressione nemica fu maggiore e le condizioni difensive erano a noi non favorevoli, può essere divisa in due settori : il bacino del Posina (Alto Astico), a sud-ovest, e l'altipiano dei Sette Comuni, a nord-est. Si è già rilevato in un precedente comunicato come nel bacino del Posina (Alto Astico) -il terreno avesse imposto l'organizzazione della linea principale di resistenza a pochi chilometri dalla barriera dei forti nemici, ciò che la rese presto intenibile di fronte al soverchiante numero delle batterie nemiche. Si è anche detto, ed è conveniente ripeterlo, che alle spalle di codesta linea il terreno dirupa nei numerosi valloni che formano il Posina e l'Astico. Pertanto, abbandonata la linea Toraro-Campomolon, fu necessario ripiegare sino nella conca d'Arsiero, dove fu occupata una solida linea di sbarramento. Il movimento venne compiuto il giorno 22 e da allora, all'infuori dello sgombero della posizione avanzata di Monte Ci-mone, non si ebbe in questo settore alcun arretramento.
      « Anche sulla fronte dell'altipiano dei Sette Comuni ragioni di terreno e di situazione generale avevano consigliato di stabilire le posizioni di prima resistenza al-l'incirca lungo la linea di confine, distante pochi chilometri dalle poderose organizzazioni avversarie dell'altipiano di Vezzena-Luserna. Le nostre truppe, che pure vi avevano brillantemente combattuto dal giorno 15 al 21, infliggendo al nemico gravissime perdite, riconquistandogli taluni fortini già ceduti e prendendo anche al nemico un centinaio di prigionieri, il giorno 22, sopraffatte dal volentissimo fuoco dei grossi calibri avversari, dovettero iniziare il ripiegamento ad oriente della Val d'Assa e ivi, nel terreno intricato e boschivo, combattono da sei giorni contendendo e rallentando la crescente pressione nemica.
      « In conclusione, se in un primo impeto offensivo l'avversario, mercè il concorso di numerose e potenti batterie, portate a poca distanza dalle nostre linee avanzate, potè riuscire a sorpassare le nostre prime difese,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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