Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      STRA F E-E XP EDI TION
      « La stessa inferiorità in cui ci trovavamo, a causa delle posizioni, rispetto al nemico, durante la nostra a-zione offensiva, si è mantenuta allorché l'iniziativa della lotta è passata agli austriaci. Una posizione cattiva per noi da assalire, non poteva che essere buona pel nemico come punto d'appoggio nell'offensiva. Chi si trova come assalitore in una condizione relativamente critica, non vede migliorata questa condizione pel fatto solo che diventa assalito.
      « Alcune delle posizioni nostre nel settore, ad esempio, erano state animosamente mantenute, sebbene si trovassero esposte ai tiri d'infilata di certe batterie avversarie. Si capisce facilmente come questi tiri, metodicamente intensificati al massimo grado all'inizio dell'offensiva austriaca, abbiano tosto reso insostenibili quelle posizioni.
      « Un fatto analogo si è verificato in altro modo per effetto del solo fuoco di fucileria. Dovendosi per causa del bombardamento abbandonare una posizione come quella, per citarne una, di Zugna Torta, certi tratti laterali della nostra linea non potevano rimanere soggetti al fuoco delle fanterie avversarie bene e male arrivate sulla posizione. È matematico che arretrare un tratto del fronte significa arretrare i tratti immediatamente laterali.
      « La linea di combattimento, quale viene sistemandosi nel corso d'una avanzata, non può certo trovarsi in quelle condizioni strategiche che in teoria sarebbero desiderabili e che costituirebbero delle garanzie per le truppe occupanti. Si procura con lenti sforzi di rettificarla, e si resiste spesso anche a lungo talvolta, in posizioni difficili poiché si ha il proposito di lasciarle avanzando.
      « Diversamente succede durante una rettifica del fronte imposta dalla pressione dell'avversario. In questo caso si ha cura di stabilirsi lungo una linea strategicamente più sicura. Ed è perciò che si può quasi sempre concepire un arretramento strategico come un correttivo — nel senso statico, beninteso, e non in quello dinamico — della propria linea di battaglia.
      « A considerazioni di simil genere non si potrebbe,
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      I Reggio - La grande suerra d'Italia — Voi. XIX 4


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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Zugna Torta Reggio Italia