Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnuove posizioni da noi prese a mezzogiorno di Zugna Torta è stata rinnovata due volte. Le prime formazioni sono state massacrate dai nostri alpini che, nei due contrattacchi furiosi, si sono coperti di gloria ».
      « La nostra situazione — osservava Mario Sobrero — si è invertita da un giorno all'altro, per quel fenomeno semplicissimo che mette l'assalitore nella necessità di difendersi quando l'assalito impegna a sua volta un'azione offensiva. E si deve parlare adesso di azione offensiva austriaca, perchè l'attività che il nemico sta spiegando supera in modo indubbio le proporzioni di una controffensiva, per sua natura sempre assai limitata negli scopi, nell'intensità, nella durata.
      « La condotta della guerra, oggi come oggi, è passata in mano dell'avversario. Momentaneamente, ripeto : e non bisogna in modo assoluto perdere di vista il carattere attuale e provvisorio di queste considerazioni.
      « Così stando le cose, è da credere che l'avversario agisca non solo in base ad un criterio strategico, ma con un piano nettamente definito. È ozioso lavorare di ipotesi per scoprire questo piano, per quanto scoprirlo possa essere tutt'altro che difficile. Limitiamoci ad indagare come il criterio strategico del nemico sia stato finora applicato... ».
      Qui il Sobrero discuteva le ipotesi sul vero obiettivo del nemico; poi soggiungeva :
      « Per tradurre in atto, anche solo parzialmente, il suo piano offensivo il nemico deve fare i conti con noi. Quanto più ardito sia per manifestarsi l'obiettivo che gli austriaci si propongono, tanto più ardui riusciranno gli ostacoli che essi incontreranno. E gli italiani, che con virile fermezza hanno seguito il nostro esercito nella tenace avanzata, possono assisterne l'opera difensiva colla più fiduciosa serenità.
      « Qualche rilievo di carattere particolare gioverà ad apprezzare nella sua giusta portata quanto è avvenuto : voglio dire l'arretramento che una parte della nostra linea ha dovuto subire per l'effetto della pressione avversaria.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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