Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIArotolare gli assalitori giù per i fianchi della montagna. Ma le artiglierie nemiche hanno avvolto tutta la zona in una fascia di fuoco. Non più un angolo risparmiato, per ore e ore. Battevano la cima, battevano i fianchi, battevano le retrovie in modo da isolare i difensori.
      I difensori si asserragliano sulla cima : hanno abbandonato le capanne nere costruite fra la neve sul declivio che guarda verso l'Italia, risparmiano gli ultimi proiettili delle batterie per la difesa estrema. Si vuole che Cima Mandriolo costi cara al nemico. E l'attacco che .segue il bombardamento è respinto ancora, una volta. Ma si sente che insistere nella resistenza sarebbe un offrirsi inutilmente all'olocausto. I feriti vengono fatti discendere giù nella neve fino alla nuova strada che si innesta nella vecchia via del Termine; discesa lenta e dolorosa, pellegrinaggio triste sotto l'infuriare del combattimento che investe anche le strade interne.
      Ma mentre i nostri discendono, irrompe assordante sul fragore delle artiglierie una esplosione lunga, qualche cosa come un ruggito orrendo. Gli italiani, prima di abbandonare la cima, hanno fatto saltare le artiglierie che stavano annidate nella roccia.
      Le artiglierie nostre indugiano nelle posizioni fino al-l'ultimo. I piccoli pezzi da montagna sgranano colpi con una velocità da mitragliatrici. E falciano, sulle file nemiche, come i buoni mietitori della piana. Le mitragliatrici appaiono veramente in questa difesa le macchine della morte. Parapettano di cadaveri le linee nemiche : e rimangono in azione fino a che vi restano le fanterie : non vogliono allontanarsi prima.
      Alcune sezioni da montagna sono difese dagli artiglieri che si lanciano alla baionetta per salvare i pezzi : e i territoriali si incaricano di trascinarli via. Soldati del genio fanno rovinare le strade dietro agli ultimi reparti che ripiegano sulle linee di difesa...
      E intanto, più innanzi, ancora al di là, verso il confine, le truppe di primissima linea si battevano ancora per assicurare questo ripiegamento, per tenere lontano il nemico.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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