Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      S TRA FE-EXPEDITIONda fuoco e di una colossale riserva di munizioni, abbatteva le nostre prime linee : e le fanterie venivano poi mandate all'attacco. Erano decimate : venivano sostituite da altre truppe che movevano contro di noi sulla via segnata dai moltissimi caduti.
      L'impeto in Val Lagarina lungo l'Adige venne affrontato e contenuto per qualche giorno dalla asprissima difesa. Poi, anche quando non fu più possibile resistere sotto l'uragano sommovit'ore delle artiglierie, i soldati nostri si ritiravano con lentezza, con ritorni offensivi. La marcia della riconquista austriaca era sbarrata a ogni passo.
      E indescrivibili sforzi d'eroismo erano necessari per ritardare l'avanzata di forze tanto preponderanti, sostenute da un'artiglieria sterminatrice.
      La nostra difesa della conca di Vezzena fu martellata esclusivamente dalle artiglierie. Quando le fanterie austriache vennero all'assalto furono ricacciate con folate di proiettili. Ne furono mandate delle altre; furono ricacciate anche quelle.
      Ma ogni giorno e ogni notte il bombardamento continuava, intaccava ogni giorno e ogni notte le nostre difese. I soldati si difendevano e ricostruivano. Nelle ore di minore intensità di fuoco, invece di riposarsi, dovevano rifare i ripari. Dalle trincee sgretolate sorgevano altre trincee più piccole, meno resistenti, ma preferibili sempre alla difesa in terreno scoperto. I frantumi e i sassi tornavano ad accatastarsi. Rottami e schegge di proiettili austriaci venivano impiegati coi sassi a fare co-Tazza. Ma era un ripiego, e non si può continuare coi ripieghi dinanzi a una artiglieria formidabile. Nessun esercito poteva prolungare la resistenza al di là della resistenza di questi ostinatissimi difensori italiani. Non era resistenza di opere e di ripari e di armi : era resistenza di volontà. Non volevano rassegnarsi a cedere : non volevano cedere che all'ultimo momento...
      Sulle nevi a Cima Mandriolo che era la punta estrema dell'altipiano sulla Val Sugana la difesa fu accanita.
      Già nella prima notte il piccolo presidio aveva fatto


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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