Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      5 TU A FE-EXPEDl TIONreto-Valle Terragnolo; fu messo piede sugli altipiani di Lavarone e di Folgaria; in Val di Brenta, si giunse fino alla testata di Valle Maggio ed alla linea Tesobbo, Monte Collo, Salubio, Monte Setole, Col di San Giovanni. Quella linea di graduale e continua avanzata, stringendo come in un cerchio di ferro l'avversario, aveva finito col rendere assai precaria la situazione delle principali piazze nemiche nel Tirolo meridionale. Lardaro e Riva erano strette da tre lati ed esposte al fuoco incrociato delle nostre batterie. Rovereto, non occupata solo per risparmiarne il bombardamento, era virtualmente in nostro possesso; sugli altopiani le nostre truppe serravano dappresso le opere di Lavarone e di Folgaria, in parte già smantellate. In Valle Sugana eravamo già a stretto contatto con le batterie del Panarotta, di Fravort e del Monte Cola.
      « L'avversario sentì allora l'urgente bisogno di liberarsi dalla nostra minacciosa pressione. Si aggiunga che l'economia generale del piano di azione degli Imperi centrali induceva l'Austria ad assalire in primavera l'Italia nell'intento di logorarla prima che si pronunciasse la temuta offensiva generale dell'Intesa. Infine gli aspri ritorni controffensivi tentati dal nostro avversario nel marzo ed in aprile in Carnia e sull'Isonzo, gli avevano procurato gravissimi scacchi e sanguinose perdite persuadendolo della difficoltà di attacchi in quelle direzioni.
      « Ciò stante, l'Austria si diede con grande attività a preparare nel Trentino una violenta offensiva, col radunarvi 18 divisioni delle migliori truppe del suo esercito e col concentrare, nel breve tratto di fronte fra Valle Adige e Valle Sugana, un numero poderoso di batterie di tutti i calibri, compresi i maggiori.
      « Il 14 di maggio le batterie austriache aprirono il fuoco, bombardando le nostre vicine linee avanzate con una intensità ed una violenza senza precedenti. Il 15 le masse di fanteria nemiche iniziarono l'assalto delle nostre prime posizioni. Gli sforzi vennero diretti contro la fronte fra l'Adige e il Brenta, ma particolarmente contro il tratto tra Valle Terragnolo ed Alto Astico. Le nostre fanterie resistettero con tenacia ributtando l'avver-
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      I. Reggio - La grande guerra d'Italia — Voi. XIX
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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