Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      S TR A FE-EX PEDI TIONimpresa? Non c'era che farle venire dall'Oriente, cioè dal fronte russo, dal confine romeno e dai Balcani...
      « Discutere — proseguiva il giornale militare — sul più o sul meno dello scopo che si propongono i tedeschi in Francia e gli austriaci in Italia è far questioni bizantine. Ogni grande offensiva, quando non sia il diversivo di un'altra più grande (e qui non è il caso nè per i tedeschi, nè peT gli austriaci), ha per iscopo di schiasciare il nemico. Il che avviene, se lo svolgimento del piano procede a gonfie vele fino all'ultimo; altrimenti, si trae dal suo svolgimento tutto l'utile che si può. Qualche volta nulla. Qualche volta magari il danno e le beffe.
      « Dunque discutere sullo scopo delle due offensive è discutere di lana caprina, e il dire che l'offensiva austriaca, in Italia « ha uno scopo limitato » è per lo mene una fatuità. Limitato rispetto a che? Rispetto all'infinito? »
      « L'ipotesi più semplice — scriveva il colonnello Re-pington — è che l'Austria contempla la grande offensiva contro l'Italia secondo le predilezioni lungamente accarezzate dal suo capo di Stato maggiore, usando gli sbocchi nel Tirolo secondo si era progettato quando l'Austria possedeva tutte le posizioni dominanti i passi di frontiera. La minaccia generale lungo l'intero confine sortirà dal Trentino per attrarre le riserve italiane e indebolire l'esercito italiano sull'Isonzo. Alcune incursioni navali, e finalmente un movimento generale di avanzata attraverso l'Isonzo e una grande battaglia campale, secondo si usava nelle vecchie guerre, questo era il vecchio programma finora fedelmente eseguito.
      « La difficoltà di accettare queste ipotesi nelle presenti circostanze, consiste nel fatto che l'Austria ha 40 divisioni schierate contro la Russia, mentre le rimanenti sue forze possono essere grandemente soverchiate dall'Italia, che l'Isonzo non è affatto così facile a passare e che il pericolo di una vasta operazione nel sud, mentre la Russia è in posizione di agire con vigore, è grande. Bisognerebbe supporre che il nemico abbia deciso la difensiva contro la Russia durante l'estate. Sebbene ciò sia possibile, non vuol dire che la Russia non possa ro-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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