Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      STRAFE-EXPEDIT10N
      « Si calcola che l'esercito di manovra su cui possono contare gli austriaci sia di 16 divisioni, e cioè di 160.000 fucili. Questi 160.000 fanti dovrebbero compiere le seguenti cose :
      1) attaccare successivamente ed espugnare tutte le nostre linee di resistenza in regione montuosa, ciò che nella migliore, e del resto assurda ipotesi, non potrebbe farsi che con perdite enormi, visto e considerato che noi abbiamo copia di cannoni, di mitragliatrici, di fucili, di bombe a mano, di baionette, affidati a soldati tenaci nella difesa e forti nel contrattacco;
      2) trasportare attraverso a poche strade un grande complesso di materiali e di servizi vari, in modo da non lasciare l'esercito operante privo dei rifornimenti;
      3) proteggersi validamente sui fianchi onde tener libere e incontrastate le comunicazioni con l'interno del Trentino ed evitare dolorose sorprese;
      4) sboccare in pianura dopo una lunga serie di aspri combattimenti i quali non potrebbero non avere ridotto notevolmente gli effettivi, e trovarsi ancora in forze per misurarsi con le riserve italiane, rischiando così di essere miseramente schiacciati al momento di raccogliere il frutto di tanti sforzi e rischiando sopratutto di non potersi opporre ad una eventuale controffensiva.
      « Ognuno vede — seguitava il Giornale d'Italia — che un simile obbiettivo, se il Comando austriaco se !o fosse posto, sarebbe semplicemente folle.
      « Dunque niente piano di assurda ed impossibile invasione. E allora, sforzo per toglierci posizioni le quali avrebbero potuto costituire altrettanti punti di appoggio della nostra ulteriore avanzata, per obbligarci a logorare uomini e materiali, per limitare il vantaggio politico e strategico delle conquiste da noi fatte nel primo anno di guerra, per impadronirsi di qualche pezzettino, magari montuoso, magari disabitato, del nostro territorio e farne oggetto di scambio e di ricatto e sopratutto per diminuire possibilmente la nostra capacità offensiva pel giorno della riscossa generale.
      « Questa è la situazione freddamente ma limpidamente considerata. Ma non è detto che il piano austriaco sia


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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