Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL POPOI O GUERRIEROle quali debbono esser raccontate e accomandate all'orgoglio della nazione.
      « 11 fuoco era attivissimo. I pezzi scottavano. Il nemico rispondeva con vigore. Mentre dall'osservatorio il comandante trasmetteva gli ordini alla batteria, il filo del telefono si spezzò. Intorno, le granate austriache rugghiavano sempre più spesse. I cannonieri stavano al riparo. Uno di loro si offerse di riallacciare il filo spezzato, ed uscì. Si mise alla bisogna, tranquillo. Una granata gli passò sul capo e andò a conficcarsi dietro di lui nel sabbione. Egli non si volse. Una seconda s'insabbiò di là dalla strada. Nè egli si volse. Una terza colpì, poco più in qua, la massicciata scoppiando. Una delle schegge sfondò al marinaio la scapola, gli fece un buco nel polmone, gli lese la spina dorsale. Egli ebbe l'animo di restare ancora in piedi per qualche attimo; e la schiena era rossa. Riallacciò il filo compiutamente, poi stramazzò rovescio nel sangue, mentre in quel punto medesimo passava pel filo la parola interrotta.
      « Viva l'Italia! »
      Terminato l'applauso ardente, d'Annunzio spiegò il manoscritto delle due preghiere poetiche, allora inedite, e ne diede lettura.
      Alla fine, gli applausi scrosciano in tutto l'ampio teatro. L'entusiasmo del pubblico prorompe in una dimostrazione indimenticabile. Dalle gallerie tutte le mani si protendono e si agitano : nella platea e nei palchi anche le signore applaudono con forza. L'ovazione si prolunga per parecchi minuti. D'Annunzio deve presentarsi e ripresentarsi al proscenio. Gli si gittano mazzo-lini di fiori. Il pubblico insiste nella calda dimostrazione patriottica, chiedendo gli inni. L'orchestra intona allora la Marcia reale, poi l'inno di Garibaldi, poi quello di Mameli, e infine la Marsigliese, ascoltati dagli spettatori in piedi ed eseguiti sempre fra gli applausi...
      Un'altra grande manifestazione ebbe luogo a Milano per l'anniversario della dichiarazione di guerra. 11 discorso commemorativo fu pronunciato da Giovanni
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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