Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAse di Prestito », ad uso germanico, le quali, costituendosi in Italia, non potrebbero avere il diritto di emettere biglietti di carattere monetario, essendovene già troppi con quelli di Stato e di banca.
      « Tutti noi abbiamo, e per molti anni, giustamente celebrate le banche popolari tedesche, dalle quali pigliammo inspirazione ed esempio, ma so che, in questo momento, terribile per gli Stati belligeranti, le forzate inerzie e le difficoltà di azione delle banche popolari tedesche sono « più aspre che in Italia. »
      « E i nostri maggiori istituti di credito di carattere finanziario fecero il loro dovere verso i clienti e verso lo Stato, mentre banche ben più poderose, quelle della Francia, dovettero arrestare o diminuire le loro operazioni. »
      L'on. Nitti, fin dai primi giorni della guerra, aveva pubblicato una serie di consigli al popolo, tra i quali in materia finanziaria diceva :
      « Non ritirate i vostri depositi dagli istituti e dalle banche in cui avete avuto fiducia; non vendete senza necessità titoli di Stato. La paura è cattiva consigliera : voi fareste insieme una mala azione e un cattivo affare. In agosto l'annunzio inaspettato della grande guerra seminò il panico; moltissimi si precipitarono a ritirare i depositi; istituti di credito di primo ordine furono inutilmente tormentati. È bene che tutti sappiano che le banche di emissione non possono mai essere dichiarate in fallimento. Quindi, ritirare i depositi dalla Banca d'Italia, dal Banco di Napoli, dal Banco di Sicilia, è un'azione soltanto stupida. Vi sono in ogni parte d'Italia casse di risparmio di primo ordine : Milano, Torino, Verona, Firenze, Roma, Palermo, ecc., ecc. sono casse di risparmio di granitica sicurezza (e la citazione ha valore di esempio, poi che quasi tutte le nostre casse di risparmio presentano la maggiore solidità). Ritirare i depositi vuol dire costringere a vendere i titoli ed a vendere nelle peggiori condizioni. Nè verso le banche ordinarie di credito bisogna diminuir la fiducia; nulla è cambiato nella loro situazione. Non mutate il vostro sentimento e non mutate senza necessità la vostra condotta. Io spero
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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