Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsacerdotali, e che di ciascuno di voi si debba ripetere l'incomparabile elogio di benemerito della Religione e della Patria.
      « Coi miei voti vi raggiungano le divine benedizioni, che invoco copiose ed intense sugli animi vostri, e queste vi apportino accrescimento di coraggio, di fede e di carità, perchè nelle sante conquiste per la patria celeste il vostro zelo a prò delle anime faccia degno riscontro all'ardore dei nostri bravi soldati, che condotti da espertissimi duci ed incoraggiati dalla presenza dello stesso Capo Supremo dell'Esercito e dello Stato, combattono per la grandezza della Patria. »
      Eugenio Bermani, in un suo scritto sul « prete dei soldati », notava che dopo il 66 ne era scomparsa ogni traccia, era tornato nella chiesa, fra il mistico silenzio degli altari, nell'ombra cupa dei confessionali e delle sacrestie, chiuso nella sua veste nera, sepolto nell'incu-bo del rito.
      La nuova guerra lo resuscitò ad un tratto, lo rimise all'onor del mondo e delle armi, gli affibbiò ai polpacci i gambali di cuoio e gli pose al fianco una rivoltella; due bordi d'argento sul tricorno e due stelle al bavero della giubba militaresca, e gli gridò col reggimento : A vanti, marche!...
      Superba e ideale — soggiungeva il Bermani >— co-testa milizia nera e crociata, che va alla guerra per la vita e per la morte, non per uccidere, ma per recare il viatico di Dio alle anime che gli volano incontro affrettate, per raccogliere l'ultimo anelito della fede che si rinnova ai margini dell'infinito, per colmare il vuoto a-troce delle persone care lontane, e pronunziare ai morenti le parole confortatici che loro avrebbero sospirato nel cuore una madre, una sorella, una sposa!
      Questo ritorno solenne del simbolo religioso tra le schiere, non fu uno dei fatti meno espressivi della guerra. Esso aveva un valore psicologico notevole. La guerra, che come la civiltà avrebbe voluto essere e rimanere laica, all'ultimo istante si ricordò dei simboli e non potè farne a meno...
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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