Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAbattuta dalle artiglierie del cristianissimo Imperatore, e la croce vi resterà perchè protetta dal nostro tricolore, reso più grande e temuto dall'audacia dei generosi, dal valore e dal sangue dell'esercito nostro. »
      Indi r arcivéscovo impartì la benedizione alle armi italiane.
      Il preposto parroco di Luino, dopo un elevato discorso in cui ricordò i soldati che stavano compiendo il loro dovere verso la Patria, fregiava i bambini con medaglie della prima comunione, legate a coccarde tricolori.
      A Velletri, certo Cesare Bovi, che aveva sei figli in guerra, fu con una bellissima lettera invitato dal figliuolo Bernardino a prendere le armi per combattere in mezzo ai suoi figli il nemico d'Italia.
      Il signor Bovi comunicò la lettera al proprio fratello prof. Giuseppe Bovi dei Minori Osservanti, residente nel convento di Corneto Tarquinia : e lo pregò di dargli un consiglio sulla decisione da prendere. Padre Giuseppe rispose al fratello con la seguente lettera :
      « Amatissimo fratello. I sentimenti di alto patriottismo espressi dal nostro carissimo Bernardino nella lettera a te scritta mi hanno immensamente entusiasmato. Vuoi un fraterno consiglio? Aderisci senza indugio all'affettuoso invito dei tuoi amatissimi figli e miei diletti nipoti; corri come volontario sul fronte, assumi il comando di capitano della tua famiglia e fuga vittoriosamente i barbari nemici della nostra bella Patria. Ma prima però di recarti nel teatro della guerra, ricordati che qui hai un fratello che quantunque vesta il saio dei Minori Osservanti, pure ha lo stesso cuore della famiglia Bovi; ricordati ohe qui hai un fratèllo che da molti anni non ti vede e che dopo un affettuoso abbraccio sarà pronto a seguirti sul fronte per prestare l'opera sua modesta, sì, ma di fede, nel raggiungimento dei nobili i-deali di tutti gli italiani. »
      A Livorno, nella chiesa di San Giovanni Battista, gremita specialmente di soldati, il dotto francescano padre Stanislao Benvenuti tenne una predica applauditissi-ma, inspirata ai più puri sentimenti di italianità. Seguì
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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