Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAalle armi; dovettero prendere importanti misure di carattere annonario, per assicurare gli approvvigionamenti e limitare le speculazioni sui viveri; dovettero organizzare le nuove istituzioni ospitaliere rese necessarie dalla guerra, e fronteggiare le molteplici altre necessità del momento; dovettero sistemare il vasto servizio dei sussidi da distribuirsi alle famiglie dei richiamati...
      Era, insomma, una vita nuova e cento volte più intensa, che reclamava sforzi di gran lunga maggiori precisamente nell'ora in cui gli ufficiali comunali si vuotavano per i richiami e le finanze dei Comuni si esaurivano per le immense nuove esigenze. Eppure, nonostante tutte le difficoltà, l'opera dei Comuni si svolse provvida e feconda : e nel magnifico spettacolo di ordine e di regolarità, dato dall'Italia in guerra, una parte notevole va attribuita all'azione saggia e volonterosa degli enti locali.
      Nuovi problemi sorgevano ad ogni istante : e lo Stato non poteva arrivare a tutto. Magnifica fu l'opera integratrice che in tutti i campi prestarono le iniziative locali e la generosità privata.
      Il problema dei mutilati s'impose alla nazione come uno dei più urgenti doveri : e fu nobilmente affrontato. Si trattava non soltanto dell'assistenza, alla quale quelle vittime della guerra avevano il più sacro diritto, ma bisognava organizzare la razionale rieducazione dei lavoratori mutilati, per risollevarli ad un'esistenza dignitosa e permettere loro di acquistare una vera indipendenza materiale e professionale.
      Si trattava di far valere i metodi scientifici di allenamento funzionale, che si debbono adottare per portare il soldato mutilato al massimo rendimento di lavoro che le residue energie fisiche gli consentono.
      Alle più svariate professioni di sarto, calzolaio, meccanico, fabbro, zoccolaio, vennero applicati con successo i soldati mutilati, mentre ogni giorno essi venivano riuniti nelle scuole di coltura generale, dove gli analfabeti imparavano a leggere ed a scrivere e gli altri completavano la loro istruzione. I soldati più gravemente
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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