Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL POPOI O GUERRIEROda Rovereto, e gli echi risvegliano i canti di Giovanni Prati, e Niccolò Tommaseo attende in Dalmazia.
      « Sono memorie codeste che significano, che affermano l'italianità perpetua del genio e della stirpe. Sono memorie che si accordano colla felice vocazione dei giorni nostri, nei quali tutta la gente italiana sarà perpetuamente unita nella libertà della Patria. »
      Le parole del decano della Camera, che più tardi doveva diventare il capo del Governo, furono specialmente significative a Torino, ove prima della guerra parevano prevalenti le tendenze neutraliste. Ma, spazzata la superficie, si trovarono subito gli strati fecondi, le pure sorgenti del sentimento- italiano. E Torino, nella guerra nazionale, fece nobilmente il suo dovere.
      Tra le molte patriottiche iniziative, che raccolsero larghi mezzi d'assistenza, fu notevole quella di un Comitato sorto fra gli insegnanti universitari con un alto intento di propaganda. Questo Comitato, che portava il nome di «Piemonte, all'erta! », svolse un suo particolare programma, pubblicando e distribuendo, a migliaia e migliaia di esemplari, scritti brevi, facili, chiari, in opuscoli e in fogli volanti, i quali illustravano, ad uso sovratutto dei richiamati e delle loro famiglie, le ragioni e gli aspetti più diversi e più vivi della guerra, e diffondevano quei consigli e quelle norme igieniche e morali che rendevano ai combattenti e agli aspettanti più agevole e proficuo l'adempimento del loro dovere...
      La maggioranza dei napoletani non aveva creduto alla guerra. Ma, a guerra dichiarata, la città fu tutta un palpito di consentimento e di speranza. Si ricordò allora che Napoli era sempre stata il focolare dell'irredentismo, la cittadella.dalla quale Matteo Renato Imbriani, quando tutti disperavano e una dura politica pareva a-vesse soffocato per sempre ogni idea di rivendicazione, aveva — con una fede non mai intiepidita e con un ardore sempre vivo — perseguito l'ideale della unità d'Italia definitivamente composta.
      La pubblicazione del Libro Verde convinceva infine, al lume dei documenti, dell'inevitabile guerra che
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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