Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      — E Battisti? — gli ha chiesto ansiosamente l'ufficiale.
      — Il tenente Battisti è ferito. L'ho visto che si è alzato e si è slanciato per seguirla, e tutto ad un tratto si è abbattuto mandando un lamento.
      Il soldato lo ha visto accasciarsi fra i morti, gemendo. Ed è l'ultima visione che ha avuto di lui un occhio italiano...
      1)1 resto lo raccontarono i giornali austriaci.
      Battisti era a terra quando i soldati imperiali stesero la mano su lui; si rizzò e fece per sparare con la pistola. Fu disarmato e incatenato...
      Il prigioniero fu trasportato sollecitamente a Trento, dove giunse, sotto buona scorta, la mattina di martedì, 11 luglio. Immediatamente tradotto davanti al Tribunale della piazza, il processo si svolse, con le solite formalità, nel modo più rapido. Cesare Battisti, per delitto di alto tradimento, fu condannato a morte per impiccagione.
      Il condannato rimase tutto il giorno in una cella della prigione della fortezza, e la mattina dopo, mercoledì 12, la condanna fu eseguita. Quasi ad eternarlo nell'albo degli eroi austriaci, la stampa viennese dava il nome del boia : Lang.
      « Cesare Battisti non fu giudicato — scriveva l'Idea Nazionale — fu assassinato. Notizie indubitabili a noi pervenute ci confermano che Cesare Battisti cadde combattendo; gravemente ferito, non potè opporre alcuna resistenza, e fu fatto prigioniero. Solo in tal modo l'Austria riuscì ad impadronirsi di lui e a farlo sua preda, per torturarlo e trarne la più crudele vendetta. Sul capo di Cesare Battisti già pendeva una taglia di 20.000 corone al principio della guerra. Egli comandava una compagnia; si trovava alla testa dei suoi soldati, li guidava animosamente all'assalto, e potè così fàcilmente essere individuato, riconosciuto dai nemici che avevano sete del suo sangue, come la belva in agguato. Languente per le sue ferite, venne tradotto a Trento, dove ha sede il tribunale militare. Gli aguzzini feroci avranno certo
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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