Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL POPOLO GUERRIEROI piroscafi continuavano ad arrivare dall'America latina, carichi di volontari e di emigrati.
      Dopo il Majalda, dopo il Garibaldi, fu la volta del Regina Elena, tutti nomi augurali per la causa italiana.
      Uno spettatore così descrisse l'arrivo di quest'ultima nave a Genova : « Fra la selva degli alberi delle navi ancorate si alza un pennacchio di fumo; poi, de pochi istanti, si presenta nello specchio d'acqua la prua della grigia mole, nereggiante di uomini. Un urlo formidabile echeggia dal colosso : « Viva l'Italia! » È il primo saluto alla Patria, poiché il Regina Elena, partito da Buenos Aires il 12 giugno, non Iha toccato altri porti i-taliani. Dalle banchine ed oltre, si risponde con applausi mentre il vapore comincia le manovre d'attraccaggio con l'aiuto di due rimorchiatori. E gli evviva all'Italia, qui, sulla soglia della terra italiana, si ripetono fra un agitarsi di cappelli e di fazzoletti e di bandiere, che dà alla nave un aspetto fantastico. »
      E i richiamati e i volontari giunti con quel piroscafo, narravano l'emozionante partenza. La folla recatasi a portare il suo saluto ai partenti era tale, che dovette essere trattenuta dalle guardie a cavallo. Si fa ascendere a 50 mila il numero delle persone che gremivano il porto, e questa cifra, poiché una cifra abbiamo chiesto, sarebbe al disotto della verità. All'ultimo momento, un momento di vera frenesia, riuscivano a rompere i cordoni. Mai come quel giorno proruppe da tanti petti il grido di « Viva l'Italia » in terra lontana. Levate le ancore, una teoria di rimorchiatori, di lance, di navice-ile, accompagnarono la più grande imbarcazione per lungo tratto, lanciando evviva e saluti, ai quali essa rispondeva con l'unico mezzo, coi fischi della sirena; ed intanto l'orchestrina di bordo intonava gli inni patriottici. Così il Regina Elena prese il largo, mentre giungeva l'eco degli ultimi addii fra lo sventolio delle bandierine di cui erano adorni gli alberi dei vapori sparsi nel molo.
      E i richiamati e i volontari provenienti dall'Uruguay e dal Brasile recavano notizia che anche colà, come nell'Argentina, regnava lo stesso grande entusiasmo.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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