Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAre a tutte le impazienze e di non lasciarsi trascinare.
      « E donde vengono queste accuse di politica timida? Vengono forse da Staglieno, da Caprera, da Sante-na, o dallo spirito di colui ohe dorme nel tempio di A-grippa? Peccato davvero, che una propaganda iniziata con retto fine, sia sciupata da intemperanze nel dire e dalla mancanza di quella disciplina che voi dovreste inculcare nel popolo. In verità vi dico che noi non abbiamo bisogno di esortazioni a maggior calore e maggior fervore; i nostri vecchi cuori potranno forse, in un giorno non lontano, cadere spezzati, affranti dal lungo tumulto di palpiti che li ha affaticati; ma finché non poseremo nell'eterna quiete, noi potremo infondere, non chiedere ai giovani quel calore e quel fervore.
      « Compiono oggi due anni — continuò il Presidente del Consiglio — da quando fummo chiamati a quest'altissimo posto d'onore e di responsabilità. Poiché, non per volontà nostra, ma per forza di fati siamo entrati in una grande storia, darà la storia il giudizio sull'opera nostra. Se qualche benemerenza acquistammo, io non me ne farò merito per compensare gli errori che ci sono stati riconosciuti. Fate pure. Il Governo non spetta ai più benemeriti per il passato, ma ai più promettenti per il futuro. A noi basta che ci sia stata riconosciuta perfetta rettitudine. Mi sia lecito soltanto ricordare che, mentre ambasciatori di Potenze straniere pensavano e scrivevano che l'Italia, sotto la minaccia della guerra civile, fosse poco da temere come nemica, poco da apprezzare come alleata, l'Italia, che è entrata nella grande guerra, non per volontà di piazza, ma per volontà di Principe, di popolo, di Parlamento... »
      L'oratore non potè terminare il periodo : tutta la Camera sorse in piedi vivamente acclamando. La dimostrazione durò alcuni secondi e ad essa parteciparono anche le tribune.
      Quando, calmatasi l'eco degli applausi, il Presidente del Consiglio potè continuare, disse.:
      « L'Italia tiene ora il suo gran posto in prima linea, da pari a pari con le Potenze con le quali, in solidarietà, combatte per la difesa della civiltà e del diritto. Il Go-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

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