Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      I CONDOTTIERI POLITICIdere, possiamo consolarci colla riflessione che vi sono a Roma giudici migliori », diceva il Daily Telegraph, alludendo all'adesione dell'Italia al patto di Londra, lì giornale rilevava poi che nulla era più significante nel campo diplomatico, del fatto che l'Italia avesse deciso in quel periodo di guerra di assumere obblighi che la impegnavano tanto, mentre fino allora non aveva assunto legami e restava libera di ritirarsi dal conflitto quando Io avesse giudicato conveniente. •
      « Non solo, ma sceglie proprio — notava il giornale — il momento in cui gli Alleati hanno subito quelle perdite che paiono così impressionanti. E la deliberazione del Governo è confermata dall'imponente voto della Camera italiana. La morale non è oscura. »
      La Morning Post commentò l'adesione italiana al patto di Londra, esprimendo l'augurio che la spedizione in Albania ponesse l'Italia in conflitto colla Germania. Il giornale sosteneva essere un errore considerare distinte la Germania e l'Austria. La Germania — esso affermava — è diventata una Potenza balcanica : dunque qualunque aspirazione dell'Italia nei Balcani o nel Levante, si urterà contro « la gigantesca intrusa ».
      « Il Leone di San Marco scolpito su molte rocche forti fra Trieste e Valona — proseguiva la Morning Post — deve ricordare all'Italia i suoi grandi interessi e le aspirazioni ora minacciate dal barbaro. La Balcania germanizzata non offre più un avvenire per l'Italia; se la Serbia, il Montenegro e l'Albania sono distrutti, fatti schiavi, scompaiono le barriere naturali contro il pericolo tedesco. Ecco perchè l'Italia ha interesse supremo ad opporsi alla Germania nei Balcani, e il più efficace modo di opporsi alla Germania è quello di combatterla».
      Quando il Lovcen, in seguito alla disfatta monte-negrina, cadde in mano all'Austria, si levarono voci che accusarono d'imprevidenza il nostro governo.
      A sfatare quelle accuse, l'on. Barzilai fece a Bologna queste dichiarazioni, che illustravano la situazione e la condotta dell'Italia :
      « La caduta della Serbia — egli disse — e quella del
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

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