Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      I CONDOTTIERI POLITICIzione, sulla slealtà con cui la Turchia era venuta meno agli obblighi che le erano imposti dal trattato di Losanna.
      « La Turchia — commentava il Corriere della Sera — pagherà caramente il fio di tutti gli errori commessi da quando, cedendo al vento di una cieca follia e alle torbide suggestioni dell'elemento germanico dominante a Costantinopoli, il 29 ottobre dello scorso anno, con la sua barbara aggressione contro la Russia nel Mar Nero, cominciò a dare al mondo lb spettacolo della sua fatale insania.
      « Dopo la nostra entrata in guerra contro l'Austria-Ungheria, la Turchia avrebbe dovuto rendersi conto della sua nuova delicata posizione verso il nostro Paese. Sinché l'Italia non le dichiarava la guerra nè ella la dichiarava all'Italia, un grande vantaggio ne conseguiva per lei : essa evitava di avere un nuovo nemico nel Mediterraneo, il quale con gli aiuti che, in vario modo, a-vrebbe potuto dare alla Francia e all'Inghilterra, era in grado di aggravare le già penose condizioni dell'Impero ottomano. Ma gli uomini di Costantinopoli nulla hanno voluto risparmiare per offenderci e per provocarci, nulla hanno voluto omettere per dimostrare la loro ostinazione nel perseguire la definitiva rovina del loro Paese. »
      Le Potenze alleate accolsero la nostra dichiarazione di guerra col più vivo compiacimento, del quale i giornali dei tre paesi si resero interpreti efficaci.
      a Con la ponderazione — scriveva Herbette nel-YEcho de Paris — che ha caratterizzato tutti i suoi atti dallo scoppiare del conflitto europeo, il Governo di Roma ha dato alla prolungata insolenza musulmana la sola risposta degna del prestigio italiano, dichiarandole guerra nell'ora da lui stesso scelta.
      « Le ragioni di questa guerra sono troppo visibili' e troppo giuste. In Africa i turchi organizzarono sin dalla primavera la rivolta contro il dominio italiano, a profitto dei tedeschi. In Asia Minore colònie italiane sono indegnamente perseguitate, da quando l'erede di Roma tras-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

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