Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (40/151)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAche non abbiamo e che non possiamo creare : ma, pure creando rapidamente quello che rapidamente si può creare, dobbiamo adoprare, col massimo possibile di e-nergie, le forze di cui disponiamo, gli elementi materiali di cui il Paese dispone. Certamente, se si centuplicano le energie, se si mette la volontà, se si mette l'anima in tutte le nostre opere, se sull'altare della Patria si rinunzia a qualche privilegio, si rinunzia a qualche consuetudine, che poi potrà essere ripresa o riveduta in tempo utile, certamente quello di cui noi disponiamo, per quanto non basti a tutto, basterà, o almeno supplirà, a bisogni molto maggiori.
      (( Ora il Governo e, meglio che il Governo, il Paese intero, tanto si aspetta da Genova. Questo problema del porto di Genova è uno dei problemi vitali della Nazione. Io sarei per dire che, dopo la battaglia che si combatte sull'Isonzo, la più importante battaglia si debba combattere qui, a Genova; e, con il vostro aiuto, con la vostra energia, coi vostri sacrifici, se occorra, questa battaglia dovrà essere portata al successo, al trionfo, alla vittoria finale. »
      A Parma, per la posa della prima pietra del nuovo Ospedale civico, Fon. Salandra disse:
      « Io ho voluto rompere pensatamente la laboriosa consuetudine di austeri doveri ai quali sono legato in questi giorni, per intervenire oggi, in nome del Governo d'Italia, a questa cerimonia civile. Essa è testimone che il popolo italiano, come tutti i popoli grandi e forti, non interrompe il ritmo normale della sua vita sociale e civile, nonostante faccia o debba fare l'estremo sforzo in un'opera di guerra. Degni delle nostre memorie e delle nostre forze, noi proseguiamo nella via della civiltà, nel tempo stesso come avanziamo nella via della potenza. E anche quest'opera che oggi si inizia è documento della nostra indistruttibile civiltà latina, che nessuna pervicacia straniera ha mai potuto vincere, nonostante le vicende della storia. Come ha brillato con Romagnosi il genio della scienza, con l'Allegri e Giuseppe Verdi il genio dell'arte, qui, fra voi, ove è fer-
      — 40 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

Pagina (40/151)






Paese Patria Governo Governo Paese Genova Genova Nazione Isonzo Genova Parma Ospedale Fon Governo Italia Romagnosi Giuseppe Verdi Salandra