Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
 
  
  
  
  
 
     
LA FIAMMATAtanti anni a moltissimi avere la perfetta tempra del dominatore.
 
     
« Oggila barricata di questa indegna sollevazione è in frantumi. 11 Governo
 
     
ritornato al potere trionfalmenteper incarico del Re e per plebiscito della nazione
 
     
ha libera davanti a sè la via. Non parrebbe credibile che gli sconfitti potessero meditare e preparare alcuna riscossa; ma incredibile erapochi giorni or sono
 
     
ciò che fu per un momento la realtà disastrosa. Vigilare bisognapoiché non è detto che nuovi agguati non si preparino. Il Governo deve sentir oggi accresciuta la sua responsabilità
 
     
perchè il Paese
 
     
esaltandolo sopra le congiure e le insidielo ha solennemente improntato della propria forza e del proprio volere.
 
     
« Non v'è oggi per essonon vi può essere
 
     
che una sola preoccupazione : quella dei supremi interessi nazionali. Se questi interessi esigono che si tronchino indugi dannosi alla causa che si sta per dibattere epicamenteli tronchi. Il Re ha diritti consacrati dallo Statuto. Il Parlamento farà poi il suo dovere
 
     
perchè tutto già gli è noto e perchè Montecitorio avrà per tribuna l'Italia. »
 
     
Il Messaggero pubblicava questo commento :
 
     
« Ieri il popolo di Roma
 
     
il popolo d'Italia ha riportato la prima vittoriauna vittoria completa e clamorosa
 
     
una vittoria moraledi cui la nostra patria aveva indispensabile bisogno prima di ingaggiare la guerra delle armi. Ieri è stata riportata la vittoria contro i nemici interni
 
     
contro quelli palesi e quelli anco più temibiliperchè dissimulanti la loro viltà personale
 
     
i loro interessi personalisiano materiali o siano politici
 
     
la loro mentalità sconquassataovvero
 
     
per subdole abitudiniper innate tendenze maligne
 
     
volta sempre a contrastare le più dirittele più nobili tendenze ed aspirazioni. Ieri è stata purificata definitivamente l'atmosfera della vita italiana : e tutti dobbiamo volere con incrollabile fermezza che questo stato di purgamento e di rinnovazione continui immutabile durante la guerra e dopo la guerra
 
     
in modo che non si abbia più mai da dire che la
 
     
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