Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
 
  
  
  
  
 
     
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA *
 
     
ficato in Francia durante le discussioni che precedettero la guerra del '70-71
 
     
quantunque in Francia al tempo dell'impero del terzo Bonaparte vi fosse una formidabile opposizione di non costituzionali : di repubblicanidi orleanisti
 
     
di legittimisti. Ciò che si verifica oggi forse si potè vedere negli staterelli balcanici venti anni or sono o in qualche repubblichetta del Sud-America al giorno d'oggima indubbiamente tutto ciò è un'offesa alla dignità nazionale ed anche ai supremi interessi della patria
 
     
per la discordial'incertezza e la sfiducia che getta negli animi nel momento nel quale più necessarie e indispensabili sono le virtù opposte. »
 
     
L'on. Barzilai scriveva :
 
     
« Dai profughi irredenti sparsi in questi giorni di trepida angoscia in tutte le plaghe d'Italia
 
     
ci giungono telegrammi di speranzadi dedizione
 
     
di angoscia infinita. Vengono da Brescia
 
     
da Venezia
 
     
da Bologna
 
     
da Milano che ne accoglie il maggior numero.
 
     
« Sono cittadini d'ogni classeche sostennero laggiù per noi la dura battaglia
 
     
che tennero alta ed accesa ]a fiaccolamentre una fitta nebbia si distendeva d'intorno
 
     
che mai chiesero all'Italia di cimentare perle loro
 
     
rompendo la pacele proprie fortune; e
 
     
scatenatosi il conflitto europeovidero spezzata la cerchia di ferro che li stringeva
 
     
aperto il varco alle rinnovate speranze di un men triste avvenire. »
 
     
L'on. Barzilai sosteneva che le aspirazioni degli irredenti non potevano andare deluse.
 
     
« Perchè — diceva — se questo fosseai profughi che aspettano e sperano
 
     
meglio converrebbe rivarcare la frontieraper tornare laggiù a fare dinanzi all'aquila dalle due teste onorevole ammenda del peccato di a-vere tratto dalle stolte illusioni che l'Italia
 
     
oltre che un'espressione geograficafosse anche una forza ideale e morale! »
 
     
La nota che vibrava alta in quell'ora era quella del-l'onor nazionalecompromesso dalla vittoria
 
     
sia pure momentaneadel» corridoio parlamentare alleato agli emissari stranieri.
 
     
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