Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
 
  
  
  
  
 
     
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdel signor Biilow
 
     
appena di ritorno dai suoi colloqui con Sonnino e col Re.
 
     
« C'è poi la seconda categoriadi quelli che vorrebbero la guerra se non si fosse sicuri
 
     
arcisicurisicurissimi che prenderemmo le busse. « Ma come? — si dice loro; — i nostri ordinamenti militari sono ottimi
 
     
la nostra flotta è perfettamente a posto e citata da tutte le nazioni a titolo di onorei nostri nuovi cannoni Deport hanno fatto prove straordinarie
 
     
superiori ad ogni previsioneecc.
 
     
ecc. » « Sì
 
     
va tutto bene — si rispondee chi rispondeva così poteva essere un qualsiasi Libertini o Valenzani o Bruno di Belmonte — ma è doloroso
 
     
è triste dover dire che la guerra è un cimento troppo arduo per l'Italia ». E questi sono omeglio
 
     
si dicono i rappresentanti di quel popolo italiano che essi calunniano. »
 
     
L Idea Nazionale aveva parole vivacissime contro il contegno dei deputati neutralisti e diceva fra l'altro :
 
     
« È bene si sappia che la parte giolittiana e neutralista della Camera è dominataoltre che da Giolitti
 
     
da agenti austro-tedeschiemanazioni dirette di Biilow e del Governo di Berlino
 
     
primo e più attivo fra tutti quell'Erzberger
 
     
capo del partito cattolico al Parlamento germanicoche da varie settimane da Roma organizza lo spionaggio e il contrabbando
 
     
dirige la stampa venduta allo straniero e va nei circoli parlamentari politici per creare in Italia una situazione interna tale da rendere impossibile o per lo meno pericolosa la guerra.
 
     
« Il signor Erzberger ha fatto distribuire a ogni deputato giolittianosocialista-ufficiale e cattolico l'elenco delle « concessioni » austriache
 
     
che sono all'incirca quelle da noi pubblicate ieridesumendole dalla Stampa di Torino. Questo elenco era accompagnato da schiarimenti e delucidazioni sull'importanza di ogni suo comma e da una calda esortazione a considerare quale follia a-vrebbe commessa l'Italia a fare la guerra quando tanta fortuna le era offerta gratuitamente da Vienna. »
 
     
Dopo aver detto di augurarsi un « atto di polizia e-nergica e pronta »
 
     
lo stesso giornale faceva nelle sue di-
  
  
  
  
  
 
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