Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
 
  
  
  
  
 
     
LA FIAMMATAna dimostrazione di simpatia fu fatta anche al Consolato belga.
 
     
Una grande dimostrazione fu improvvisata a Venezia in piazza San Marco
 
     
dove dopo un'importante sfilata fu fatta suonare la Marcia Reale. Quindi i dimostranti si riunirono intorno ai piloni degli stendardi; parlarono vari oratoriprotestando vivamente contro le manovre giolittiane
 
     
e inneggiando all'integrazione della patria.
 
     
Una fitta colonna si diresse verso il Consolato tedesco. ma trovò la strada preclusa dalle truppe.
 
     
A Lucca un forte gruppo di dimostranti percorse le vie con grida di evviva a Salandra e di abbasso a Giolitti e cantando inni patriottici. La forza sciolse la dimostrazione chetornata a riunirsi
 
     
si diresse in piazza Bernardini
 
     
dove si tennero discorsi a favore della guerra.
 
     
A Spezia un gruppo di studenti delle scuole secondarieissata una bandiera e al canto degli inni patriottici
 
     
cominciò a sfilare. Subito una gran folla si raccolse e così si formò una manifestazione imponenteche percorse tra gli applausi e le grida : « Evviva l'Italia! Abbasso Giolitti! » le principali vie cittadine. Al balcone del Palazzo comunale
 
     
fu issata la bandiera.
 
     
11 sindaco mandò all'onSalandra il seguente telegramma :
 
     
« Fidente destini d' Italia
 
     
amministrazione comunale Spezia
 
     
sicura interprete voti cittadinanzaplaude opera altamente nazionale del ministero dall'E. V. presieduto. »
 
     
A Firenze il pubblicista triestino Giulio Caprin tenne all'Università Popolare una conferenza sul tema «Irredentismo politico e irredentismo morale ». Il vasto salone era gremito d'un pubblico composto nella massima parte di giovani.
 
     
Dopo che l'oratoreapplaudito
 
     
«chiuse la sua conferenzasorse a parlare l'avv. Marchetti
 
     
il quale ebbe violente espressioni contro le insidie neutralistiche dell'ultima orasuscitando entusiasmo nell'uditorio
 
     
il quale votò infine un ordine del giorno di solidarietà col Mi-
 
     
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