Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
 
  
  
  
  
 
     
LA FIAMMATAmisteriose. E Goffredo è presente con la sua bella chioma intonsa
 
     
con i suoi begli occhi marinie ha seco le sue armi ; egli torna dall'aver lavato il cavallo polveroso nel Timavo
 
     
come uno dei due Dioscuri lavò il suo quando il Timavo era fiume latino. Egli ora ben conosce la via che passa da Aquileja e va verso San Giusto e più oltre : egli ve l'addita e ve la mostra. E Jacopo Ruffini
 
     
non deterso dal sangue che oggi è luce d'orientesarà inviolabile alfiere della coorte giovanile. Giovane
 
     
or è molt'anniin un'altra adunata di giovani dicevo : « Oh se potessi tendere a ciascuno la mano fraterna
 
     
leggere nei limpidi occhi il proposito certo! » Dicevo : « Oh voi siate l'imminente primavera d'Italia! La mia fedela mia costanza
 
     
la mia aspettazione mi fanno degno di essere l'annunziatore della vostra volontà vittoriosa. »
 
     
« La vostra volontà vittoriosa è in piedi e armata; sta per irrompere. Se vi guardose vi considero
 
     
l'Italia mi sembra una vergine terra come quando apparve ad Acate proteso dalla nave fatale; come quando per la prima volta su questo mar Tirreno risonò
 
     
nelle voci di allegrezzail divino suo nome.
 
     
« Stanotte prima dell'alba (e sia alba che nelle sue dita di rosa brandisca il giavellotto del Dio nostro romano!)
 
     
stanotte molti di voi partiranno per le terre di lungiper i focolari di lungi. Che divampi nei vostri petti
 
     
o messaggeri di fedeo pellegrini d'amore
 
     
quella fiamma stessa che ardeva nei giovanetti notturni al sasso di Quarto! Se è verocome è vero
 
     
come io giuro esser veroche gli italiani hanno riscosso il foco sull'ara d'Italia
 
     
prendendo i tizzi con le vostre manisoffiate sopra essi
 
     
teneteli in pugnorecateli lontano e scoteteli
 
     
squassateliovunque voi passiate e ovunque andiate
 
     
appiccate il foco pugnacesiate gli incendiari intrepidi della nostra grande patria!
 
     
« Stanottecome si vedevano nelle notti omeriche i roghi accesi di monte in monte per l'annunzio di vittoria
 
     
noi vedremo splendere lunghesso l'Italia le vostre fiaccole correntifino a Marsala
 
     
fino al mar d'Africa.
 
     
« Partiteapparecchiatevi
 
     
ubbidite! »
 
     
diceva il sacerdote di Marte ai giovani consacrati. « Voi siete le se-
 
     
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