Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
 
  
  
  
  
 
     
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA *
 
     
ritoil più profondo fra tutti
 
     
d'ove due dei fratelli vostri immortalil'uno coronato di mirto e di lauro
 
     
l'altro di cipresso e di querciacustodiscono la fiamma che qui arde ai penati del pensiero italiano?
 
     
« Quella fusione magnanima che l'altro dì ci parve di udire scrosciare là
 
     
nella radunata del popolo intorno all'alto simulacroquella fusione di sangue e di anime
 
     
io la sento in voi meravigliosamente perfettao compagni della più bella delle mie speranze
 
     
o voi che per tanti anni con sì costante fede io ho annunziatiaspettati
 
     
invocatiecco
 
     
non invano. Come ho veduto splendere i vostri occhi là sul lido e nelle piazze e nelle vie e nei giardini; la bellezza d'Italia è così forte che mentre nel ritorno la presentivomentre la riconoscevo ella sembrava mi fendesse il petto
 
     
mi percuotesse con una gioia che era quasi dolore.
 
     
« I montila neve
 
     
l'ombra dei montii torrenti
 
     
i fiumii boschi rinverditi
 
     
i fiori e quel che sulla terra è il gioiello unico d'Italia
 
     
il lume d'Italia
 
     
l'odore d'Italia
 
     
non comparabile ad altro maitutto m'era ebrietà e ansietà di passione. Ma nei vostri occhi
 
     
nei vostri visima nelle vostre fronti imperlate di sudore
 
     
ma nel vostro soffio che mi avvolgevama nel sorriso di tutti
 
     
nella vostra freschezzaio ho sentito una primavera più potente di quella delle selve
 
     
dei collidei prati
 
     
degli orti; ho sentito una rinascita più impetuosa che quella di tutte le altre creature. Ieri in quel giardino di Andrea Doria
 
     
dove era disceso quel muto Leon di Trieste
 
     
che stava in capo allastrada dei Giustiniani
 
     
voi faceste di voi catena intorno a me componendo i balaustri e lungo le siepi annodati per le bracciavincolati per i polsi e per le mani
 
     
stretti l'uno all'altrocatena e ghirlanda
 
     
forza e gentilezzaresistenza e grazia
 
     
accesi in voltoaccesi negli occhi
 
     
fermi e pieghevoli; voi eravate una vita sola. Siete una vita solasiete una giovinezza sola
 
     
siete un'altra « Giovane Italia » e un « fuoruscito senza patria » riviventeadolescente come voi
 
     
' un poco più pallido di voima immune della lezione degli anni
 
     
immune della mortevi conduce come uno di quei semi-dii che guidavano le primavere sacre verso le conquiste
 
     
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