Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAriale, e obbedivano scagliandosi contro g*li italiani veri, come i rappresentanti di una potenza superiore. Abbiamo avuto in Italia una nuova risurrezione di ghibellini, che difendevano contro 1' Idea della nazione italiana l'Idea del Sacro Romano Impero della nazione germanica, rappresentato davanti a Dio e agli uomini dalla Maestà di Guglielmo II, unto Cesare non si sa dove e non si sa da chi : probabilmente da sè stesso. Credevamo che con questo l'ignominia di certi politicanti i-taliani fosse già arrivata al suo estremo. Oggi dobbiamo disingannarci. Finora, costoro tradivano e combattevano, in nome del Kaiser, le necessità della Nazione che possono variamente essere interpretate e diversamente stabilite e valutate. Negavano una Idea storica e morale che, essendo pensiero, può essere negata con facili argomenti dall'arbitrio di un pensiero individuale. Però, essi non urtavano ancora contro qualche cosa di rappresentativo e di concreto, di universalmente nazionale per il suo valore e il suo potere, di tangibile e visibile negli uomini che lo impersonano. Non urtavano contro lo Stato italiano che ancora non si era dichiarato, con la sua sovrana e imperativa volontà.
      « Ma oggi, quando lo Stato ha apertamente manifestato il suo disegno, quando è alle porte la guerra, nella quale sarà lanciata nel rischio della battaglia la stessa esistenza della Nazione italiana, continuano con più sfacciata baldanza la loro opera proditoria in servizio dello straniero. Noi sappiamo oramai che coloro i quali ricevono gli ordini da Villa Malta, nel Parlamento e nella stampa predicano apertamente la rivolta contro il Governo responsabile e contro lo Stato, organizzano pronunciamenti di deputati, formulano minac-cie, tentano codarde intimidazioni.
      « Il loro padrone e signore, il principe di Biilow, scavalcando gli organi del potere esecutivo ai quali doveva rivolgersi, è andato a portare le sue miserabili proposte fino davanti alla Maestà del Re, mentre, facendogli coro, tutti i suoi servi di Montecitorio e della stampa vanno chiedendo un Consiglio della Corona, per sopraffare la augusta volontà del nostro Sovrano
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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